giovedì 6 ottobre 2022

Storie di soldi, di militanza e di tradimenti: IL TESORIERE di Gianluca Calvosa - Mondadori

 

IL TESORIERE | Gianluca Calvosa | Mondadori | 391 pagine



Italia, 1972. Dopo quattordici anni trascorsi tra i corridoi polverosi di un soffocante archivio alla periferia di Milano, Andrea Ferrante è ormai rassegnato al suo dignitoso quanto anonimo ruolo di piccolo funzionario politico, ben lontano dalla radiosa carriera cui un tempo sembrava destinato. Il rapporto con la moglie Sandra si trascina stancamente. Con suo figlio Umberto, poco più di qualche sporadico litigio.

A strapparlo dal torpore del fallimento è un’inattesa convocazione a Roma dove, contro ogni logica e consuetudine, il nuovo segretario del PCI lo nomina tesoriere del partito. 

Sono anni densi di fermento, quelli della Guerra Fredda, delle università occupate, del volantinaggio in fabbrica, dei cortei di piazza e delle prime vittime del terrorismo.

L’Italia è troppo strategica per lasciare l’iniziativa al nemico: comunisti, democristiani, CIA, KGB, servizi deviati, brigatisti e alti prelati del Vaticano si incrociano a Roma, vero epicentro della contrapposizione tra Mosca e Washington, mettendo in scena un conflitto senza precedenti che, anestetizzato dall’abbraccio della Dolce Vita, trasforma la Città Eterna nel parco divertimenti dello spionaggio internazionale.

Gli eventi che hanno catapultato l’inconsapevole tesoriere in un labirinto senza apparente via di uscita risvegliano storie provenienti da lontano che si danno appuntamento sulle sponde del Tevere per fare i conti con il passato.

Recensione

"Fossi in loro mangerei più caramelle".

Ma cosa c'entrano le caramelle con il romanzo d'esordio di Gianluca Calvosa?

C'entrano, c'entrano...

Già dalla copertina del libro c'è un forte rimando alle famose caramelle "Rossana" (ops, si può fare pubblicità?!) che tanto andavano di moda negli anni '80.

Ma c'è di più.

Perché le caramelle rimandano all'Urss e alla sua economia alimentare, che nei periodi di sofferenza era la prima a farne le spese, tant'è che il protagonista si fa scappare che le caramelle scadenti si attaccano alla carta.

Unendo i puntini, dalla caramelle passando per l'Urss arriviamo al PCI e al Vaticano...

Questo romanzo - un po' spy story, un po' intrigo internazionale, un po' saggio storico romanzato - ci catapulta negli anni tra il 1972 e 1976 (il mio anno!) quando c'erano il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana, la guerra fredda tra KGB e CIA, brigatisti, IOR e chi più ne ha più ne metta! 

Non serve conoscere la storia di quel periodo per leggere questo libro (per me ovviamente, vista la mia età 😬, è stato sicuramente più facile): è molto scorrevole e di facile lettura, se lo si legge in chiave spy story (c'è anche un mistero sul famoso tesoro di Dongo, quello di Mussolini).

Ma se poi lo si vuole leggere su un piano più 'politico', più storico - seppur sia assolutamente di fantasia - di ciccia ce n'è in abbondanza, anche eventualmente per approfondire, visti tutti i rimandi.

Altro oggetto spesso citato nel romanzo e che viaggia tra Mosca, il Bottegone (come veniva chiamata la sede del partito PCI tra i 'compagni') e Vaticano, c'è una valigetta piena di soldi e sono i soldi che diventano importanti tanto che il personaggio più importante del PCI non è il Segretario, ma IL TESORIERE  - e da qui il titolo del libro.

Andrea Ferrante, piccolo funzionario politico che fa l’archivista a Milano, convocato a Roma dal segretario del PCI, viene nominato, con sconcerto, tesoriere del partito.


"Tu pensi che il partito lo governi il Segretario. 
Il PCI senza quei soldi non esiste. 
L'Unità e tutti gli altri giornali senza la valigetta avrebbero chiuso da un pezzo. 
Per non parlare dell'esercito rosso".


L’entusiasmo per il prestigioso incarico, però, lascia presto il posto allo sconcerto: non solo il suo predecessore è stato trovato morto in circostanze poco chiare, ma il primo compito che Ferrante deve affrontare è interrompere il fiume di denaro proveniente da Mosca.

Storie di soldi, tanti soldi, storie di militanza e di tradimenti, di fantasmi testardi, nobili proletari, truffatori metodici, ministri senza culto, criminali devoti ed eroi inconsapevoli.

In questo avvincente romanzo d’esordio Gianluca Calvosa ricostruisce le dinamiche di una stagione cruciale per la storia italiana, che ancora si riverbera con la sua ombra fosca sul presente.

Super consigliato!

🌟🌟🌟🌟


⏩ CONOSCIAMO L'AUTORE



Gianluca Calvosa (Napoli, 1969) dopo la laurea in ingegneria ha svolto un’intensa attività manageriale per poi fondare OpenEconomics, società leader in Italia nella valutazione d’impatto socioeconomico, e Standard Football, spin-off di analisi finanziaria in ambito sportivo. 

Dal 2002 al 2006 ha diretto la casa editrice de “Il Riformista”, “New Politics” e “Quaderni Radicali” e nel 2004 ha contribuito alla nascita di “Formiche”, magazine multimediale di economia e politica di cui è tuttora presidente.

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