Disperati giorni di Gloria. Diario tragicomico di una dipendente affettiva
Emanuela Perozzi | Les Flâneurs Edizioni | 368 pagine
È da qui che parte il “diario tragicomico” di Gloria: trentanove anni, romana, separata, due figli, un mutuo ventennale sul groppone e un lavoro precario come copywriter freelance.
Ha conosciuto Alessandro nella sala d’attesa di uno studio medico e da lì è partito tutto: la classica storia dai contorni da favola che poi, invece, si rivela un incubo.
Dopo mesi di montagne russe, decide di dare un taglio netto a quell’amore impossibile e di affrontare il suo vero “demone”: la dipendenza affettiva.
Per farlo si affida ai pochi, ma buoni, amici che le vogliono bene e a una psicologa che le prescrive strani esercizi paradosso. Grazie a un’autoironia che non l’abbandona mai, Gloria inizia a riemergere. E forse è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua vita.
“Mi sento come la East Side Gallery, nata sulle ceneri del Muro di Berlino: la mia vita sarà pure un cumulo di macerie, ma a quanto pare è sempre possibile farla diventare un'opera d'arte”
Ho fatto una piccola ricerca su internet e questi sono i risultati.
"Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva."
"Uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza."
"La Dipendenza Affettiva è uno stato mentale pervasivo e la persona che ne soffre vive nella convinzione assoluta che senza l’Altro, inteso come oggetto d’amore, non sia possibile sopravvivere. Quella relazione affettiva è unica, indispensabile e necessaria; nulla ha significato nella vita della persona con Dipendenza Affettiva se non può essere condiviso e vissuto insieme a colei o colui che si ama in maniera totalmente funzionale."
Insomma, potrei andare avanti all'infinito con le definizioni trovate in rete, ma il succo è sempre lo stesso: soffrire per amore pensando che senza l'altro/a non siamo nulla...
Voi avete mai sofferto di dipendenza affettiva?
Sarò molto sincera...
IO NO...
E, al contrario di recensioni lette su questo libro, posso anche dire di non essermi ritrovata nell'esperienza della protagonista.
Io non sono fatta così.
Io chiusa una porta, non apro subito il portone, lo sfondo direttamente da vera e propria Ariete! Cado e mi rialzo subito!
Certo, anch'io ho avuto una "delusione" d'amore - 3 anni di storia trascinatisi inutilmente che alla fine ho interrotto io - ma indovinate un po'? Dopo due settimane ho conosciuto la persona che sarebbe diventata mio marito!
Eppure...
Eppure, questo romanzo mi è piaciuto!
Perché mi ha fatto ridere; ho trovato tanta ironia, di cui io faccio sempre man bassa; è scritto bene con uno stile fluido, leggero e scorrevole che non annoia mai; perché la protagonista, nonostante tutto, riesce a riappropriarsi di se stessa, di alzare la testa e andare avanti; perché ho trovato tante citazioni musicali e cinematografiche della mia gioventù (non che adesso sia vecchia è!!! 😝).
IO NO...
E, al contrario di recensioni lette su questo libro, posso anche dire di non essermi ritrovata nell'esperienza della protagonista.
Io non sono fatta così.
Io chiusa una porta, non apro subito il portone, lo sfondo direttamente da vera e propria Ariete! Cado e mi rialzo subito!
Certo, anch'io ho avuto una "delusione" d'amore - 3 anni di storia trascinatisi inutilmente che alla fine ho interrotto io - ma indovinate un po'? Dopo due settimane ho conosciuto la persona che sarebbe diventata mio marito!
Eppure...
Eppure, questo romanzo mi è piaciuto!
Perché mi ha fatto ridere; ho trovato tanta ironia, di cui io faccio sempre man bassa; è scritto bene con uno stile fluido, leggero e scorrevole che non annoia mai; perché la protagonista, nonostante tutto, riesce a riappropriarsi di se stessa, di alzare la testa e andare avanti; perché ho trovato tante citazioni musicali e cinematografiche della mia gioventù (non che adesso sia vecchia è!!! 😝).
Mi è piaciuta anche la scelta di dividere il libro in due parti: “Il diario della DISPERAZIONE”, dove viene raccontata la storia, la sofferenza e la ricerca di una psicologa per farsi aiutare; la seconda parte intitolata “Il diario della RICOSTRUZIONE” ed è qui che Gloria riuscirà a rialzarsi, prendere coscienza di se stessa e riappropriarsi della propria vita.
Ma vogliamo parlare poi del libro in sé?
Complimenti, quindi, alla casa editrice!
"Per un treno che parte ce n'è sempre uno che arriva. Era così il detto, no? E allora hai raccattato le scarpe. Sono vecchie, ma i piedi sono nuovi.Hai guardato un'ultima volta indietro, hai respirato col diaframma e ti sei caricata sulle spalle il tuo fagotto. Hai fatto l'occhiolino a tutto ciò che è stato e una grassa risata a tutto ciò che verrà.Sia quel che sia.Vivi, tanto non avrai altro di meglio da fare"
🌟🌟🌟🌠
⏩ CONOSCIAMO L'AUTRICE
Scrivere è la sua passione da sempre: ha iniziato da piccola e non si è più fermata.
Qualche anno fa ha lasciato il “posto fisso” in azienda per costruire una carriera meno certa, ma più affine alla sua natura.
È una content writer freelance, collabora con diverse web agency e scrive per riviste di Interior design.
Disperati giorni di Gloria è il suo primo romanzo.
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