mercoledì 16 marzo 2022

Recensione IL GIOCO DELLE MASCHERE di Daniele Furia - Mondadori

 

Il gioco delle maschere | Daniele Furia | Mondadori | 420 pagine


A Verona il Carnevale è appena cominciato quando, a notte fonda, la polizia decide di forzare l’appartamento del dottor Masiero: da ore, l’uomo non risponde al telefono. La scena che si presenta agli agenti è però molto più terribile di quanto si aspettassero: Masiero giace riverso su una poltrona con indosso un costume tradizionale raffazzonato ma preciso del baccanale veronese.

Poche ore dopo, la viceispettore Miriam Sannino viene richiamata in un cascinale diroccato appena fuori città: un altro cadavere, un’altra maschera veronese. Troppe coincidenze per essere un caso, troppa perizia anche per trattarsi di un gruppo di sbandati.

Miriam, insieme alla collega e amica di sempre Patrizia, alla giovane recluta Giusy e al nuovo arrivato Giovanni Tassi, inizia a indagare, con tutta la pressione di sapere che in questura nessuno crede che lei sia in grado di chiudere il caso. 

Presto, altri macabri ritrovamenti si succedono, come mosse di un gioco implacabile. 

Chi sta dietro agli omicidi? E qual è il loro segreto oscuro? Lo sa forse il misterioso eremita che leggendo dei delitti lascia il cascinale dove vive recluso da vent’anni, e torna a Verona? 

Miriam dovrà affrontare i fantasmi del suo passato, e in particolar modo quelli che riguardano il padre, ex poliziotto accusato di corruzione: solo allora scoprirà quale verità la unisce all’assassino delle maschere.

Recensione

“Ogni maschera è come un capovolgimento, una ribellione, capisci? E infatti la festa del Baccanale è nata proprio così, per sedare una rivolta del popolo affamato dalla carestia e dalla pestilenza. […]”
“Sì… però. Tutto questo cosa c’entra con il nostro assassino?”
“C’è qualcosa di nascosto che vuole essere svelato. Qualcosa sotto gli occhi di tutti che invece ha un’altra identità, un altro ruolo. È questo che dobbiamo comprendere, se vogliamo chiarire il significato delle maschere.”

Se vi dico Papà del Gnocomaschera del CastaldoDonzelletta o mastro Sogar o ancora pignata di minestrone o il bogòn: vi dicono qualcosa tutte queste parole? No?!?

Corteo del Bacanal del Gnocco,  Marco Marcola
olio su tela, cm 33x43
Non tutti sanno che, oltre a Venezia, c'è un'altra città veneta che vanta una tradizione millenaria nell'ambito del Carnevale: il​ Bacanàl del Gnoco​ di Verona​ risale, infatti, al tardo Medioevo.

Secondo la tradizione popolare, la sua nascita si deve a Tomaso Da Vico, un medico che nel XVI secolo dispose nel suo testamento che ogni anno si distribuissero alimenti agli abitanti del quartiere di San Zeno.​ Nel corso dei secoli questa festa ha poi sviluppato i propri costumi e le proprie tradizioni.

Durante le giornate dedicate al Bacanàl, come accade in tutte le città in cui si festeggia il Carnevale, l'atmosfera che si respira è straniante: dall'allegria si passa presto al fracasso e le maschere assumono subito un aspetto sinistro e inquietante, se solo le si guarda da una certa angolazione.​

Proprio dal Carnevale di Verona e dai suoi ricordi d'infanzia, quando le maestre gli raccontavano la storia del Bacanàl del Gnoco,​ Daniele Furia​ ha tratto l'ambientazione perfetta per il suo primo thriller,​ Il Gioco delle maschere: una storia tesa e inquietante che leggendo ci si sente immersi nelle atmosfere horror oscure e livide di film come​ Seven​ e​ Saw L’enigmista​.

La Viceispettore Miriam insieme con Patrizia, Giusy, Alice e il collega Giovanni si troveranno a dover ricomporre un puzzle, anzi faranno il gioco dell'oca perché l'assassino ha ideato una ipotetica spirale, una chiocciola - bogòn in veronese! - con un inizio a cui corrisponde il primo delitto e un intero percorso disseminato di corpi per finire al centro del bogòn con il Papà del Gnoco! 

"Questo percorso si rifà a uno dei riti più antichi del Baccanale, quando un corteo di nobili mascherati, fazendo bogòn appunto, distrubuivano vino e pane bianco al popolo affamato . Allo stesso modo, a partire dal centro, l'assassino si è spostato prima verso nord, nel casolare di Avesa, poi a sud, nella roulotte di via Chioda, quindi a ovest..."Ogni nuovo punto è sempre più lontano dal centro del precedente. E' questa la spirale che l'assassino sta disegnando: vuole fare un giro completo intorno al luogo del primo omicidio".

E in questo loro giro forsennato trascineranno anche il lettore in un abile intreccio narrativo che lo porterà fino alla fine in un vortice di emozioni e colpi di scena!

Ma oltre alle indagini ufficiali per scoprire l'assassino, c'è anche la storia personale dei protagonisti che va di pari passo e, anzi, si intreccia con il primo asse narrativo. Si scoprono così le vite private di tutti loro e ognuno ha uno scheletro nell'armadio...

Ho trovato questo romanzo molto convincente con una trama avvincente tanto che non vedevo l'ora di arrivare alla fine per scoprire l'assassino, anche se devo dire che lo avevo intuito.

C'è da aspettarsi forse un seguito con nuove indagini per la Viceispettore Sannino? Non mi dispiacerebbe affatto!

🌟🌟🌟🌠


⏩ CONOSCIAMO L'AUTORE


Daniele Furia è nato in provincia di Verona nel 1976. 


Appassionato di musica jazz, cinema noir e fumetti pulp, si occupa di letteratura nelle ore notturne.

Nessun commento:

Posta un commento

Chiara e la principessa rivoluzionaria

  Chiara e la principessa rivoluzionaria Ciao Chiara, innanzitutto voglio darti il benvenuto sul mio Blog letterario. Oggi parleremo del tuo...