venerdì 8 ottobre 2021

Recensione LA BELLA INDIFFERENZA di Athos Zontini - Bompiani

 

La bella indifferenza | Athos Zontini | Bompiani | 247 pagine


Una mattina Ettore Corbo, commercialista disilluso che lavora nello studio di famiglia, scopre di non riuscire più a vedere il volto delle persone: al suo posto un vuoto ovale da manichino. 
Le visite a cui si sottopone, convinto che si tratti di una malattia, non danno risultati, e per Corbo, intrappolato in un matrimonio privo di emozioni con Marta, non c’è via di uscita da quella cecità selettiva che gli nasconde o forse gli mostra la natura dell’essere umano. 
La nuova prospettiva fa emergere l’inutilità e la falsità delle faticose relazioni che intrattiene con il resto del mondo. 
Sempre più solo, feroce e impermeabile alla quotidianità fatta di riti in cui non crede, sordo al clima politico sempre più teso, Corbo si chiude in se stesso e si apre insieme a un’altra possibilità di vita che per quanto assurda gli appare praticabile, anzi, desiderabile. 
Un romanzo grottesco e impietoso che nella storia deformata del singolo rispecchia la deriva indifferente del nostro mondo.
RECENSIONE

Inizio questa recensione invitandovi a fare un esercizio mentale...

Immaginate una mattina di svegliarvi, uscire di casa per recarvi al lavoro, nel mentre che camminate avete la faccia incollata al display del vostro smartphone e intorno a voi altre persone che camminano, ognuno diretto alla propria destinazione.

Ad un certo punto alzate lo sguardo e...

"nessuno aveva più gli occhi, il naso, la bocca. Erano sparite le facce. Al loro posto un ovale di pelle senza lineamenti, il guscio di un uovo incorniciato dai capelli. Si strofinò gli occhi incredulo, li riaprì e lo stupore si trasformò in un'angoscia paralizzante: i passanti sembravano tanti manichini..."

Voi come reagireste?

Decisamente una realtà surreale, ai limiti dell'assurdo.

Ed è esattamente questa la sensazione che lascia addosso questo romanzo: il teatro dell'assurdo nel senso di assurdità dell'esistenza alla Sartre o Camus...

Questo romanzo è spiazzante, ma proprio per questo l'ho trovato geniale!

Il protagonista del romanzo Ettore Corbo si ritrova catapultato in questa nuova realtà che all'inizio lo estranea da tutto e da tutti, ma con cui poi deve fare i conti e a cui arriva ad abituarsi.

L'ordinario per lui non esisterà più e il mondo che conosceva prima riapparirà solo attraverso lo schermo dello smartphone: infatti, scoprirà di riuscire a vedere i volti delle persone solo puntando la fotocamera del cellulare.

Inutile dire che tutto ciò lo fa sprofondare in un'inquietudine profonda.

Tutti i controlli medici fatti non portano a nulla: sul piano neurologico è sano come un pesce.

Che sia un problema a un livello più profondo, dell'anima?

E' quello che pensano la dottoressa Martens e lo psichiatra Fontana: è il fenomeno conosciuto come 'la belle indifférence':

"una inappropriata mancanza di preoccupazione, un profondo distacco emotivo del paziente rispetto alla gravità dei sintomi che manifesta, che può spingersi fino alla negazione, talvolta, della condizione drammatica in cui si trova".

Quindi, l'inquietudine e il turbamento provati lasciano spazio ad una totale indifferenza.

Indifferenza per gli affetti, per la famiglia, per la moglie, per il lavoro e i colleghi: per tutto il mondo che prima dava scontato, che sembrava ordinario e che ora andrà rivisto in un'altra prospettiva.

"Forse aveva bisogno di un po' di squilibrio in una vita troppo ordinata...

Cosa c'è che non va in una vita ordinata?

Niente, ma l'orrore può essere anche un quadro dritto su una parete".

Questa scambio di battute tra il protagonista e il suo psichiatra è il punto del libro che più mi ha colpito e che secondo me racchiude il significato di tutta la storia.

Uno dei temi importanti del romanzo è "l'assurda convinzione che il web sia una versione più autentica della vita reale". 

Tutti sui social appaiono più felici e sorridenti al contrario della vita reale tant'è che anche il rapporto tra Ettore e Marta, sua moglie, che nella realtà è disastrato, sui social appare solido, sereno.

"La solidità della loro vita di coppia era fondata su un accumulo di tessuto cicatriziale, insensibile a qualsiasi scossone. In rete poi, a dispetto delle loro tensioni, Marta non aveva mai smesso di promuovere quell'intesa gioiosa e amorevole a cui si era dedicata con tanto impegno nei mesi passati."


Davvero inquietante. 

Ma è davvero così anche nella nostra vita? Una domanda che potrebbe aprire un abisso anche sulla nostra anima...

Il finale è altrettanto spiazzante come tutto il libro: non avrete risposte ma solo domande.

Posso dire che questo romanzo come immagine mi ha ricordato tanto il quadro del pittore surrealista Magritte "Gli amanti" e i protagonisti dei romanzi di Kafka, Svevo e Gogol.

Ho trovato la scrittura 
di Zontini asciutta e puntuale, senza artifici poetici od orpelli inutili.

❗❗ Se volete leggere un romanzo non convenzionale e volete andare oltre l'ordinario, ve lo consiglio: vi stupirà!


🌟🌟🌟🌟


⏩ CONOSCIAMO L'AUTORE


Athos Zontini è nato a Napoli nel 1972. 
Ha lavorato come autore radiofonico, occupandosi di musica. 
Oggi fa lo sceneggiatore televisivo. 
Ha esordito nel 2016 con Orfanzia, mentre La bella indifferenza è uscito a marzo 2021.




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