lunedì 19 luglio 2021

Recensione LA RAGAZZINA RAGNO di Letizia Vicidomini - Mursia Editore

 

La ragazzina ragno | Letizia Vicidomini | Mursia Editore | 298 pagine


C’è una ragazzina che domina il suo mondo domestico come una sovrana dispotica: ordina e stabilisce regole, impone il proprio volere, allunga le zampe come un ragno al centro di una delicatissima ragnatela. Gestisce qualcosa di troppo grande per lei.

E viene uccisa, per questo.

C’è un ragazzo muto, che però ascolta e vede quello che accade intorno a lui: a volte troppo, e questo potrebbe costargli molto.

C’è una famiglia disgregata, fatta da individui soli, compressi nel proprio piccolo universo di minuscoli piaceri e grette soddisfazioni.

C’è una donna che sente forte la necessità di correre in aiuto di chi ha bisogno, che chiama a sé un anziano commissario in pensione affinché insieme possano spiegare una morte iniqua.

C’è tanto da capire di una giovane vita spezzata.

Più complessa, più adulta, più sporca di quanto dovesse essere alla sua età. Ingiusta. Come la vita sa essere, a volte.

RECENSIONE


Una giovane vittima...

Un commissario in pensione...

Una donna in cerca di una dolorosa verità tra i vicoli di Napoli...

Tanti i protagonisti di questo romanzo: ognuno con un ruolo e una caratterizzazione ben definita, vediamoli insieme.

📍 Demo, il muto: "Sono Demetrio. Per tutti Demo. Nel mio silenzio ci sto bene, ci abito come se fosse una casa confortevole e sicura. Quando non riesco a comunicare con chi non vuole sentire altro che parole e suoni codificati, mi ritiro nelle stanze del silenzio, accomodandomi in quella che più mi attrae in quel momento".

📍 Maya, la ragazzina ragno: "Era un'adolescente dalla voce stridula, acuta, in grado di trafiggere le pareti sottili come se fendesse mattoni e malta (...). Maya disponeva, Maya comandava, con la consapevolezza assoluta del proprio potere, la stessa consapevolezza che in genere posseggono i capi, i boss, le persone a capo di eserciti o di associazioni mafiose (...). Una giovane esile e nervosa, molto bella, di una bellezza inquieta, selvatica".

📍 La famiglia Musella: con il padre Domenico e la madre Assia - "sulle spalle portavano il proprio zaino carico di rimpianti, problemi, preoccupazioni per il futuro dei figli, appesantito da parole grevi e cicatrici mai suturate, dalla solitudine di due anime separate, incapaci di comunicare tra loro" - e il fratello Gennaro, "Vent'anni, e nessun sogno. Vent'anni e nessuna prospettiva. Vent'anni e neppure una ragazza, mai. Vent'anni a tapparsi le orecchie quando papà urla, mamma si lamenta, Maya bestemmia e impartisce ordini o litiga al telefono con Luca. (...) Meglio allora chiudere il mondo fuori della porta ed esplorarne di nuovi e di virtuali, pieni di colori sfacciati, di facce che ammiccano attraverso il display del telefonino". 

Una famiglia agli ordini di Maya, totalmente soggiogata e prevaricata da ogni suo bisogno o desiderio, come per esempio chiedere e ottenere un uovo fritto alle due di notte...

📍 Andrea Martino, ex commissario di Polizia, in pensione da tre anni: messa via la divisa, si è votato ad un'esistenza più tranquilla e serena tra il mestiere part-time di nonno e la passione per le piante del suo terrazzo di casa.

📍 Anna - che lavora in Tribunale - con il marito Vittorio e le figlie Giulia e Ludovica.

📍 Gli "amici" di Maya: Luca, il fidanzato; Rita, l'amica del cuore, il suo esatto contrario, "tanto una era luminosa e solare quanto l'altra era notturna e oscura"; e poi Danielino, Noemi, Ramona...

Ecco l'universo che ruota attorno a Maya, lei la ragazzina ragno che ha tessuto la sua ragnatela attorno a sé.

Ma cosa succede quando una sera Demo sente un suono soffocato, dei colpi forti al piano di sotto? Passi in corridoio, la porta d'ingresso che fa un tonfo richiudendosi, qualcuno fa le scale di corsa e poi va via frettolosamente...

«Non era stato un omicidio a freddo, un gesto casuale che avrebbe potuto colpire chiunque: chi aveva agito voleva uccidere Maya, lei sola. L’aveva fatto perché l’amava. Oppure la odiava, che è la stessa cosa.»

Da qui, dall'omicidio di Maya, iniziano le indagini di Anna aiutata dallo zio Andrea e insieme faranno un viaggio lì dove non avrebbero mai immaginato di entrare: nell’universo di un'adolescenza a rischio, non pulita, dove ci sono ragazze disposte a tutto pur di far soldi e ragazzi che si isolano dal mondo (avete presente gli hikikomori?), creandosene uno nella propria stanza pur di sfuggire dalla realtà...

"Non era un angelo né una principessa, tutt'altro, eppure non meritava di morire. La bambina ragno era cresciuta, non le bastava più avere ai suoi ordini la sua famiglia, aveva creato un  proprio regno del male e questo poteva non piacere a tutti gli insetti imprigionati nella rete".

"Ho deciso che presto dirò alla signora Anna quello che so e quello che immagino, lei saprà cosa farsene": Demo, il muto, sarà la chiave di volta delle indagini, come in un film di hitchcockiana memoria....

La scrittrice Letizia Vicidomini, anche lei come un ragno, guida il lettore, di capitolo in capitolo, nella ragnatela del suo romanzo fino a condurlo alla stretta finale in un crescendo di emozioni, affrontando anche temi molto difficili dell'universo adolescenziale come quello del Sexting e dell'hikikomori.

Un thriller avvincente che tiene incollato il lettore fino alla fine, fino alla scoperta dell'assassino e questo anche grazie ai capitoli divisi per personaggio/punto di vista, tecnica narrativa che a me piace molto.

Ma cosa vuol dire Sexting?

Approfondiamo meglio questo aspetto anche grazie ai dati della Polizia postale, che svolge un ruolo di primo piano per combattere questo fenomeno e a cui bisogna rivolgersi per qualsiasi dubbio o aiuto.

Con il termine 'Sexting' si intende l'invio di immagini o messaggi "spinti" tramite computer e telefonini.

"Una ricerca di Skuola.net per Polizia di Stato effettuata su 6500 ragazzi tra i 13 e i 18 anni, mostra quanto sia diffuso il fenomeno del sexting. E soprattutto i pericoli legati al suo abuso: il 15% ha visto circolare online le proprie immagini sexy. E un altro 12% è stato minacciato. Il motivo? Quasi sempre per scherzo.

Qualcuno, non avendone sentito parlare così spesso, potrebbe pensare che si tratti di un fenomeno di nicchia. Invece no. Più di 2 adolescenti su 10 – il 24% del campione - hanno infatti sperimentato almeno una volta l’ebrezza di scambiarsi materiale intimo via chat o social network: il 6% ammette di farlo di spesso, l’11% di dosare col contagocce le occasioni in cui ciò avviene, il 7% di averci provato una sola volta. Una pratica, quella del sexting, che invoglia più i maschi che le femmine: tra i primi, il 13% si dichiara un habitué; tra le seconde, invece, solo l’8% si mostra spesso e volentieri ‘come mamma l’ha fatta’.

Ma questa è solo una faccia del problema. Perché c’è il rovescio della medaglia: al 15% di quelli che si sono lasciati trascinare dal vortice del sexting è infatti capitato che qualcuno di quelli a cui sono arrivate le immagini ‘compromettenti’ le abbia condivise con altri, magari sconosciuti. E il motivo per cui lo hanno fatto è ancora più inquietante: circa la metà (49%) sostiene che sia stata vittima di un brutto scherzo, il 7% per vendetta (conosciuta anche come ‘Revenge Porn’), addirittura l’11% per ricattare la vittima. Gli effetti di tutto ciò? A volte sono devastanti: quasi 1 vittima su 3, per la vergogna, ha evitato di dirlo in giro (ma tra le ragazze il dato sale al 37%); solo il 16% ha chiesto aiuto alla famiglia o agli amici; mentre il 53% ha cercato di fare finta di niente (sono soprattutto i maschi a reagire così: qui il dato arriva al 59%).

Numeri allarmanti a cui vanno aggiunti i casi in cui ci si è fermati alle minacce. E sono altrettanto alti: è successo a un altro 12% (specialmente se femmine). Ovviamente, qui, la natura della minaccia è prevalentemente ricattatoria (44%); altrettanto alto è il desiderio di vendetta (18%); ma non sono pochi quelli che spaventano la potenziale vittima solo per prendersi gioco di lei, per scherzo (27%). Cambiano, dunque, gli equilibri tra diffusione o semplice minaccia. Quella che non cambia è la reazione di chi si accorge di essere caduto nella rete: sempre più o meno un terzo quelli che non parlano per paura di essere giudicati (35%), cresce chi si rivolge alle persone vicine (26%), mentre chi fa finta di niente scende al 38%.

Attenzione, però, anche all’effetto domino. A chi, essendo entrato in possesso di foto ‘hot’, si lascia prendere dalla tentazione di farle girare, amplificandone gli effetti negativi. Diventando di fatto carnefice del protagonista delle immagini. Un piano, purtroppo, messo in pratica da quasi 2 ragazzi su 10 – il 18% - tra quelli che praticano il sexting, che hanno rivelato di aver condiviso il materiale con altri. Si tratta più di maschi (lo ha fatto 1 su 4), mentre le ragazze preferiscono tenere fede al sexy segreto (sono solo 1 su 10). E i motivi che spingono a farlo, ancora una volta, appaiono davvero banali: il 43% ha voluto fare uno scherzo, il 6% è stato mosso dalla sete di vendetta, il 5% dalla voglia di ricattare. E non finisce qui, perché un altro 6% ha minacciato di farlo. Ma, per il momento, si è fermato lì."
(https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/sexting-piu-di-2-adolescenti-su-10-si-scambiano-foto-hot-sui-social/index.html)


📢Lettura super consigliata! Thriller promosso!


🌟🌟🌟🌟


CONOSCIAMO L'AUTRICE




Letizia Vicidomini
è nata a Nocera Inferiore (Salerno) nel 1964 e lavora a Napoli.


Speaker radiofonica (RTL 102.5, Kiss Kiss, Radio Marte) e attrice, ha pubblicato La poltrona di seta rossa (2014), Nero. Diario di una ballerina (2015), Notte in bianco (2017), Lei era nessuno (2019), Il segreto di Lazzaro (2021).

Ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed è stata più volte segnalata nei principali concorsi letterari di genere, fra cui Giallo Garda e Garfagnana in Giallo.



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