La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire
Fran Lebowitz | Bompiani | 304 pagine
Ha un’opinione su qualsiasi argomento e non si fa pregare per esternarla.
La sua grande amica Toni Morrison diceva: “Ha sempre ragione perché non è mai imparziale.”
È arguta, crudele, pungente, se colpisce è per affondare.
Newyorchese impenitente, amante della moda, dei mobili di lusso e dell’arte, è diventata suo malgrado un’icona di stile: dagli anni settanta porta occhiali tondi tartarugati, camicia con gemelli, jeans, giacca di taglio maschile e camperos.
Ha ufficialmente smesso di scrivere nel 1981 e da allora non ha mai smesso di parlare: si è ritagliata una carriera come public speaker e ha tenuto conferenze e interviste pubbliche praticamente su tutto: dalla politica alla moda, all’arte, al cinema, al teatro.
Nessuno ha mai osato contraddirla.
Qui sono raccolti quasi tutti i suoi scritti, tratti dagli unici due libri per adulti che abbia mai pubblicato (Metropolitan Life e Social Studies), corredati da un’intervista realizzata da George Plimpton all’indomani dell’inizio del blocco dello scrittore più famoso del mondo, e da un’intervista inedita del curatore, che restituisce la viva voce di Lebowitz sui tempi (incerti) che corrono.
RECENSIONE
"Il vero talento artistico è una dote che hanno in pochissimi. Di conseguenza, sforzarsi peggiorando la situazione è tanto disdicevole quanto inutile. Se sentite l'urgenza cocente di scrivere o dipingere, limitatevi semplicemente a mangiare qualcosa di dolce: vedrete che la sensazione svanirà.", Fran Lebowitz.
Fran Lebowitz è nata nel 1950 a Morristown, nel New Jersey, figlia di proprietari di negozi di mobili.
Mentre lavorava nella gelateria Carvel locale, ha frequentato una scuola diurna episcopaliana da dove è stata sospesa per "indefinita scontrosità".
Lasciò il college e si trasferì a Manhattan, dove svolse lavori come guida di taxi, vendita di cinture, pulizia di appartamenti ("con una piccola specializzazione in veneziane") e vendita di spazi pubblicitari per Rivista dei cambiamenti .
Il suo primo lavoro pubblicato, recensioni di film e libri, è apparso in quella rivista quando aveva vent'anni.
Il suo primo lavoro pubblicato, recensioni di film e libri, è apparso in quella rivista quando aveva vent'anni.
"Ho sempre ragione perché non sono mai imparziale"
Negli ultimi dieci anni, Lebowitz è stata ospite fisso dello show televisivo Late Night di David Letterman.
Pretend It’s a City (titolo italiano Fran Lebowitz: Una vita a New York) – è una docuserie in sette puntate, prodotta da Netflix, nella quale Scorsese si siede a un tavolo con la stessa Lebowitz e le chiede di fare quello che le viene meglio: parlare a ruota libera, raccontarsi senza filtri.
"Così decisi di voler fare la scrittrice, perché, suppongo, mi sembrò la cosa più vicina all'essere Dio".
Scrittrice inattiva, intellettuale ebrea e omosessuale, comica e opinionista (“I have no power but I am filled with opinions”), lettrice onnivora da quando aveva sette anni, testimone oculare di una New York che non c’è più, icona di stile al di sopra di qualsiasi tendenza, tabagista impenitente, attrice occasionale...
Vive a New York in un appartamento con circa 10.000 libri!
Ha scelto di non possedere né un laptop né un telefono cellulare.
Il suo segno distintivo? Il ghigno!
È questo e tanto altro!
In questo libro troverete tanta ironia e schiettezza a non finire, ma anche domande e quiz come "Orientamento professionale per vari ambiziosi", consigli per andare in discoteca, un elenco di buone maniere, una guida per genitori e per come non sposare un milionario e addirittura una dieta e un programma di esercizi sotto forte stress!
Un consiglio per una migliore lettura: affiancate alla lettura del libro la visione della miniserie su Netflix, vi assicuro che il mix sarà esilarante!
"Pensate prima di parlare.
Leggete prima di pensare"
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