venerdì 16 aprile 2021

Recensione LA CONSUETUDINE DEL BUIO di Amy Engel

 


La consuetudine del buio | Amy Engel | HarperCollins | 288 pagine


Eve Taggert non è estranea al lato oscuro della vita.
È sopravvissuta a una famiglia disastrata e a una madre dura e spietata che non le ha certo insegnato la tenerezza, e adesso vive nella precarietà in una piccola cittadina sperduta nei Monti Ozark.
Nonostante questo, non ha mai fatto mancare nulla a sua figlia di dodici anni, Junie.

L’ha cresciuta da sola, a dispetto di tutto, lottando ogni giorno per darle la vita che lei e il fratello non sono mai riusciti ad avere.
Comprensione, sostegno, amore.
Finché, in una mattina livida e fredda, Junie viene trovata nel parco giochi cittadino, stesa accanto alla sua migliore amica.
Abbandonate come bambole rotte, la gola tagliata.
Le ricerche della polizia finiscono presto in un vicolo cieco, ma Eve non ha intenzione di rassegnarsi.
Deve scoprire chi ha ucciso la figlia.
La sua ricerca di giustizia la trascina dai bassifondi della città fino alla solitudine dei boschi. Ma più di tutto, la riporta alle lezioni di vita della madre.
Perché Eve avrà bisogno di tutta la crudeltà che le è stata insegnata per scoprire la verità.

Recensione

«Sei stata una buona madre» disse, e mi fissò finché non feci un debole cenno di assenso. «Ma il momento di essere buona è finito» continuò. Questa volta non cercò un assenso, non mi diede spazio per muovermi o deviare lo sguardo. Il suo fiato che sapeva di sigaretta mi inondò la faccia e i suoi occhi penetrarono nei miei come schegge di ghiaccio.
«Sei fatta di una fibra più forte. Trovalo, Eve. Chiunque sia stato. Trovalo e fagliela pagare.»

Penso che questa citazione sia emblematica di tutto il romanzo e lo riassuma al meglio.

Il romanzo inizia subito col botto e il primo capitolo è di una intensità emotiva non da poco: Eve Taggert, la protagonista del romanzo, scopre che sua figlia dodicenne Junie è stata trovata, nel parco giochi della cittadina in cui vivono, brutalmente assassinata insieme alla sua migliore amica, Eve.

Da qui parte una "caccia all'uomo": Eve e Cal, suo fratello agente di polizia locale, si mettono sulle tracce dell'assassino e così facendo scoperchiano il vaso di Pandora e scoprono segreti e scandali di una piccola città.

Il romanzo è ambientato nella piccola cittadina di Barren Springs, nel Missouri Ozarks, un luogo colpito dalla povertà e afflitto dai mali sociali dell'alcol e della droga.

Eve Taggert è una mamma single che lavora in una tavola calda: alle spalle un passato di povertà, una madre dipendente dalla metanfetamina, che le ha inculcato lezioni di vita in modo brutale e duro, e suo fratello Cal, unico suo punto di riferimento.

Quando, però, da giovane ragazza rimane incinta, arriva finalmente la sua occasione per cambiare vita e allontanarsi da sua madre: alla sua piccola Junie vuole offrire di meglio rispetto a quello che la vita ha offerto a lei e fa in modo che non abbia alcun contatto con la nonna...

Però la vita, si sa, non sempre va come vorremmo e anche Eve dovrà fare i conti con una realtà molto più dolorosa...


"La verità è che a questo mondo non esiste un modo sicuro di essere femmina. Se ti fai sentire, se dici di no, se difendi le tue posizioni, sei una stronza e un'arpia, e qualunque cosa ti succeda è colpa tua. Te la sei voluta. Ma se sorridi, dici di sì, sopravvivi con la cortesia, allora sei debole e senza speranza. Un bersaglio facile. Una preda in un mondo di predatori. Per le donne non ci sono alternative senza rischi, non ci sono scelte che non tornino indietro a colpirci in faccia."


Devo dire che ad un certo punto del romanzo ho immaginato chi potesse essere l'assassino, ma il finale è stato assolutamente inaspettato!

Amy Engel ci regala un romanzo magistrale e sconvolgente che ha conquistato il cuore dei lettori e della critica e che è stato venduto in quindici paesi nel mondo. La consuetudine del buio è una storia sul legame indissolubile fra una madre e una figlia. È una storia di vendetta, è una storia di coraggio. E di come, a volte, anche il più oscuro e terrificante dei luoghi può darci il senso di protezione di una casa.

In conclusione, per me è stato tutto sommato un buon thriller, ma sinceramente mi aspettavo di più...

🌟🌟🌟🌠


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