lunedì 1 marzo 2021

Recensione saga di ROMULUS I, II E III di Luca Azzolini - HarperCollins

 

Il sangue della lupa, La regina delle battaglie, La città dei lupi  

Luca Azzolini | HarperCollins


Molti secoli fa, ottocento anni prima della nascita di Cristo, le Terre dei Trenta sono stremate da una lunga siccità. Il Lazio arde, i campi hanno smesso di dare frutti, e i villaggi mormorano. La colpa è soltanto di re Numitor. Il sovrano di Alba Longa e della Lega dei Trenta è un vecchio a cui gli Dei si rifiutano di parlare, sordi davanti a ogni sua supplica. Per questo è stato convocato d’urgenza un consiglio dei popoli albani. Se Numitor sarà dichiarato indegno di regnare, a succedergli dovranno essere i suoi giovani nipoti: due gemelli tanto diversi tra loro quanto legati da un affetto autentico e senza precedenti. Enitos, forte e impulsivo, appassionato, istintivo, e Yemos, riflessivo e cauto, ma capace di profonde intuizioni. Nonostante la giovane età, potrebbe essere giunto per loro il momento di salire al trono. Non sono però i soli ad attendere con trepidazione il giudizio degli Dei. Nel tempio abitato dalla Dea Vesta e dalle sue sacerdotesse, una di loro, la tormentata Ilia – figlia di Amulius, fratello minore di re Numitor – ha il cuore dilaniato da una profonda passione e da un terribile senso di colpa. Teme di essersi macchiata di un peccato che l’ha resa indegna agli occhi di Vesta. Mentre gli Dei giocano con le vite e i troni dei mortali, nella vicina Velia, un’altra delle trenta città della Lega Albana, un nuovo gruppo di giovani è pronto per affrontare i Lupercalia: sei mesi da trascorrere nei boschi, al termine dei quali o torneranno uomini, o non torneranno affatto. Tra loro c’è Wiros, un orfano gracile e solitario, che osserva con timore la selva in cui dovrà vivere. Pare sia infestata da una divinità crudele e selvaggia che è stata bandita da tutti gli altri Dei. Rumia, la Madre dei Lupi.
Nel secondo volume della saga scritta con maestria da Luca Azzolini ritroviamo i protagonisti del primo libro, nel loro percorso fatto di intrighi, tradimenti, atti di viltà e di coraggio, che li porterà a scrivere una delle pagine più importanti della Storia.
Infine, con “La città dei lupi” si conclude la grande trilogia storica che riscrive le origini di Roma, raccontando il mito della sua fondazione come non era mai stato fatto prima, unendo l’accuratezza della ricostruzione, lo stile contemporaneo della scrittura e l’epos della leggenda.

                                        Recensione


HarperCollins Italia ha pubblicato i romanzi della grande trilogia storico-epica ispirata a ROMULUS, la serie originale Sky, prodotta da Cattleya e Groenlandia e ideata da Matteo Rovere.

Lo scrittore Luca Azzolini ha fatto un'opera di ricostruzione dell’universo romanzesco di ROMULUS con una narrazione modernissima e realistica del mito: la trilogia racconta, infatti, le origini dei personaggi, gli antefatti storici, sviluppa personaggi secondari e narra eventi rimasti a margine o soltanto accennati nella storia, ampliando così la trama della serie.

È la prima volta in Italia che viene creato un simile dialogo tra forme espressive diverse, al di là del semplice “adattamento”: si tratta, infatti, di una operazione crossmediale innovativa per l’Italia che vede dialogare il mondo del libro e il mondo delle serie televisive, arricchendone i contenuti e allargando i pubblici di riferimento.

ROMULUS è una saga eroica che affonda le proprie radici nell’VIII secolo a.C., in un mondo arcaico e brutale, governato dalla natura e dagli dèi, da cui sorgerà uno degli imperi più grandi e potenti di sempre.

Un racconto avvincente che risale all’inizio della catena di eventi che fra storia, leggenda e rivoluzione porteranno alla nascita di Roma.

La trilogia di Luca Azzolini è così composta:
ROMULUS Vol. I Il sangue della Lupa, 331 pagine
ROMULUS Vol. II La regina delle battaglie, 336 pagine
ROMULUS Vol. III La città dei Lupi, 352 pagine



I personaggi principali di Romulus sono: Yemos, erede al trono di Alba Longa e nipote di Re Numitor; Wiros, lo schiavo guerriero, giovane orfano di Velia, di oscure origini e dal passato misterioso; Ilia, la giovane vestale votata a tenere acceso il sacro fuoco della Grande Madre destinato a non spegnersi mai.

Qui di seguito la trama di tutta la saga, in alto trovate la parte relativa al primo capitolo.

Nel secondo capitolo della saga - 
La regina delle battaglie - siamo sempre nel VIII secolo a. C. e sull’antico trono dei re di Alba Longa, siede un nuovo e feroce sovrano, Amulius: è un re astuto e sanguinario, il re che era stato promesso. I grandi signori della Lega Albana hanno visto tornare la pioggia che ha lavato via, nel dolore e nel sangue, il ricordo della terribile siccità che per mesi ha minato l’unità dei popoli latini. La pace ritrovata, però, non è che una terribile menzogna. Venti di guerra soffiano sulle Terre dei Trenta e gli Dei mormorano inquieti. Lo sguardo di Ilia, la giovane vestale rinnegata, è arso da un fuoco nero. Il fuoco del Dio Marte, il Signore delle Battaglie, che le ha sussurrato al cuore un’oscura parola, affilata come una lama: vendetta! Altrove, in uno sconfinato bosco ai confini di Velia, sul Tevere, due giovani stremati dalla vita – l’orfano Wiros e il legittimo erede al trono Yemos – sopravvivono come fuggiaschi, cercando di sfuggire l’ombra di una crudele nemica. È una creatura che veste le spoglie di una lupa gigantesca e corre in mezzo alla selva. Con lei c’è un popolo feroce costretto all’esilio, che venera Rumia, la Madre dei Lupi. Si fanno chiamare Ruminales. Sono demoni, silvani, fauni? Nessuno sa dirlo, perché nessuno è mai vissuto abbastanza per poterlo raccontare, ma bramano una cosa soltanto… La carne dei nemici vinti. E mentre gli uomini cercano la gloria in terra, gli Dei si stanno già preparando al più selvaggio fra gli scontri. Una battaglia immane. La regina di tutte le battaglie.

Nell'ultimo capitolo della trilogia - 
La città dei Lupi - ritroviamo due lupi valorosi, una guerriera solitaria, un re maledetto, un popolo spezzato e una dea vittoriosa. Un popolo sperduto vaga senza meta per le Terre dei Trenta. Tutto ciò che possedeva è arso tra le fiamme che hanno divorato il bosco sacro alla Dea Rumia. Spezzati e annientati nello spirito, i Ruminales hanno un’unica scelta davanti a loro: vivere o morire. Wiros è riuscito a condurre con sé un drappello di disperati. Sono stanchi e affamati, e ancora non sanno cosa fare di quella vita. Tornare a nascondersi nei boschi o lottare per il futuro? Yemos, invece, separato dal resto del branco, è trascinato in catene a Velia assieme alla Lupa. Lo attende la morte per mano di un terribile e acerrimo nemico, Spurius, signore della città. Mentre il destino dei lupi sta per compiersi, Amulius, re di Alba Longa e della Lega Albana, sembra aver già vinto i suoi nemici. Il Fato, però, è un minaccioso rivale. Gli Dei non rispondono più alle preghiere del re e Gala, la regina, è affetta da un male che le dà incubi e visioni. La guerra è alle porte, e sarà un conflitto epocale pronto a stravolgere le Terre dei Trenta. Accecata dall’odio nei confronti di Yemos, Ilia – la vestale rinnegata, la guerriera ribelle – è pronta a tutto pur di placare la furia che ha nel cuore. Anche a chiudere gli occhi davanti alla verità. Gli eserciti sono schierati, le donne e gli uomini in campo. Gli Dei stanno per scendere in battaglia. Da questo scontro, nel fuoco e nel sangue, sorgerà una città destinata a regnare sul mondo. La città promessa. La città eterna. “La città dei lupi”.

Con La città dei lupi si conclude la grande trilogia storica che raccontando il mito della sua fondazione come non era mai stato fatto prima:  all’accuratezza della ricostruzione lo scrittore Azzolini ha unito uno stile contemporaneo della scrittura e l’epos della leggenda.

Ma voi conoscete le origini di Roma? Ossia Roma prima di Roma? Il mito della fondazione unito alla ricostruzione storica fatta dagli archeologi? Cos'è accaduto prima della data fatidica del 21 aprile 750 a.C., data che per convenzione segna la nascita di Roma?

A livello letterario e delle fonti abbiamo Plinio il Vecchio che ha, infatti, narrato il mondo pre-urbano dei primi Latini, alla fine del II millennio, elencando trenta comunità che facevano parte di altrettanti populi insediati in villaggi: la metropoli di questi Latini confederati era, niente po’ po’ di meno che,  Alba Longa, situata lungo l'orlo del cratere contenente il lago, ai piedi del Monte Albano e sulla sua sommità di venerava Giove Laziare. E proprio alcuni di questi trenta popoli sono attribuibili al sito dove poi sorgerà Roma, su un guado del Tevere posto poco più a valle dell'Isola Tiberina, ai piedi dell'Aventino.

A questo periodo ne segue un altro proto-urbano consistente in un grande borgo o centro, articolato in due blocchi, quello cd. dei montes, chiamato Septimontium, e quello dei colles, che verranno poi inglobati nel Septimontium: ecco la prima realtà che ha preceduto immediatamente Roma! Il Septimontium vi ricorda per caso qualcosa? I sette colli? I sette Re di Roma?

E, invece, cosa racconta il mito della fondazione ? 

Bè, lo conosciamo tutti: i gemelli Romolo e Remo, la lupa...

"Narra la leggenda che Ascanio, figlio dell’eroe traiano Enea (discendente di Venere e del mortale Anchise), fondò la città d’Alba Longa sulla riva destra del Tevere. Qui regnarono molti dei suoi discendenti, fino a quando raggiunsero il potere Numitore e suo fratello Amulio. Quest’ultimo si appropriò del trono e costrinse l’unica figlia del fratello, Rea Silvia, a diventare vestale e a far quindi voto di castità, in modo da non poter procreare, evitando di generare pretendenti alla corona.

Marte, il dio della guerra, si invaghì della fanciulla e dopo averla posseduta la rese madre di due gemelli, Romolo e Remo. Amulio ordinò ai suoi soldati di uccidere i due bambini, ma questi per pietà li risparmiarono e li abbandonarono in una cesta lungo il Tevere.

Una lupa, attirata dai vagiti dei due bambini, li raggiunse e li allattò nella sua tana del monte Palatino, fino a quando furono trovati da un pastore che insieme a sua moglie li adottò. Ormai adulti, i gemelli uccisero Amulio e riconsegnarono il potere d’Alba Longa al nonno Numitore e, come colonia di quest’ultima, fondarono una città nei pressi della riva destra del Tevere, nel luogo in cui erano stati allattati dalla lupa.

Si ipotizza che la lupa che allattò Romolo e Remo fu, in realtà, la loro madre adottiva. Il termine lupa era infatti utilizzato per indicare con disprezzo le prostitute.

La leggenda racconta, inoltre, di come Romolo uccise Remo. Vicino alla foce del fiume vi erano sette colli, chiamati Aventino, Celio, Capitolino, Esquilino, Palatino, Quirinale e Viminale. Romolo e Remo non giungevano a un accordo sulla scelta del luogo di fondazione della loro città e lasciarono decidere al fato, osservando, secondo il metodo etrusco, il volo degli uccelli. Romolo ne vide dodici sul Palatino, mentre Remo solo sei su un’altra collina. Per delimitare la nuova città, Romolo tracciò un perimetro con l’aratro nell'area del monte Palatino e giurò che avrebbe ucciso chiunque avesse cercato di superare il confine. Remo disubbidì all'ordine di Romolo e attraversò con disprezzo la linea tracciata dal fratello. Fu così che Romolo lo uccise, diventando il primo e unico re di Roma. Ciò avvenne nel 754 a.C., secondo quanto riferito dalla storiografia antica."

(tratto dal sito https://www.scopriroma.com/leggenda-romolo-remo)

Ma quanto è affascinante questa leggenda, questo mito?!?

Posso dirvi, molto serenamente, che era da tempo che non mi appassionavo così tanto di una saga storica! Mi ha talmente conquistata che ho divorato i tre libri in pochi giorni!

Per me è una saga storica assolutamente convincente, che consiglio a tutti gli appassionati di storia, ma anche di avventure!

E ora una domanda finale direttamente per l'autore: ma che per caso ci sarà un prosieguo, visto il finale dell'ultimo libro? 😉

                                                                  🌟🌟🌟🌟 


CONOSCIAMO L'AUTORE  



LUCA AZZOLINI è nato a Ostiglia, in provincia di Mantova, nel 1983. 

Grande esperto di fantasy, ha pubblicato oltre 350 articoli sul tema, ha curato l’antologia Sanctuary (prima edizione Asengard 2009, seconda edizione Mondadori 2011) che racchiude i più grandi autori di fantasy italiani. 

Ha pubblicato numerosi libri per ragazzi, tra cui quelli delle saghe fantasy Evelyn Star (a quattro mani con Francesco Falconi, Piemme) e Auron (Piemme, 10 volumi), la saga dei libri di Mark Mission (Giunti) e vari libri per Einaudi Ragazzi tra cui Adriano Olivetti: L’industriale del popolo (2018) e Don Ciotti, un’anima libera (2019). 

La trilogia di Romulus è il suo debutto nella narrativa per adulti.


📌Per i riferimenti storici citati rimando più dettagliatamente al libro di Andrea Carandini, Roma il primo giorno, Editori Laterza.

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