lunedì 16 novembre 2020

COME CAMBIA LO SGUARDO. GLI INGANNI DEL SESSANTOTTO di Susanna Trippa - Armando Curcio Editore

 

COME CAMBIA LO SGUARDO.
GLI INGANNI DEL SESSANTOTTO

Susanna Trippa
Armando Curcio Editore
252 pagine


"Il corpo principale del libro è la narrazione dei miei primi trent’anni di vita - confida l'autrice - Dai primi anni Cinquanta, quasi un dopoguerra, quando ancora a Bologna, negli inverni freddi, sentivo odore di frittelle impastate con farina di castagne e cotte per strada, le ’mistocchine’, fino ad arrivare al marzo del 1977 con ‘Radio Alice’ e gli Anni di piombo come una nube scura. Infine l’approdo a Bergamo e all'età adulta. In mezzo, riaprendo i cassettini della memoria, stanno l'ubriacatura del miracolo economico, il Sessantotto e quanto poi ne derivò. Un percorso di vita in quegli anni, da bambina a donna, in cui cambia lo sguardo".

RECENSIONE

"Ci fu un comune denominatore, che idealmente unì i ragazzi di destra con quelli di sinistra. Fu lo spasmodico desiderio di cambiare la società, di farla approdare a un diverso equilibrio tra le classi sociali. Il tutto condito dal rifiuto per gli stereotipi e per i luoghi comuni. Destra e Sinistra, pur interpretandoli diversamente, avevano anche un'altra base condivisa: il cambiamento doveva avvenire nel sociale." , scrive nella prefazione Maurizio Gussoni.

"Il Sessantotto visto oggi con gli occhi di una ragazza di allora che si era abbeverata ai miti dell’egualitarismo e si ubriacava, sia pur da cane sciolto come si autodefinisce, alle promesse del comunismo. La critica della scrittrice non solo al Sessantotto italiano ma anche al mondialismo e alla genesi dei 'poteri forti' appare assolutamente condivisibile. La scelta di un patriottico sovranismo (che non va confuso con un indistinto populismo) come rimedio ai guasti di cui il Sessantotto è il germe iniziale, fanno del suo libro un monito e una speranza", continua Ignazio La Russa.

Questo libro è la testimonianza di una bambina nata negli anni Cinquanta, diventata ragazza nel Sessantotto e poi donna nella rossa Bologna.

"C'è un filo che va attraverso gli anni - i miei e quelli di tanti - ed è poi il filo invisibile, quella traccia sottile come la bava di una lumachina, che si fa strada in un'anima giovane e la induce a ricercare e a sperimentare tutto quanto sia in odore di entusiasmo, grazia, bellezza, bontà, giustizia. E con spirito romantico ogni anima giovane disperatamente insegue incarnazioni di ideali. Le note dell'Internazionale, facendo leva sull'emozione, risvegliavano nel mio cuore quelle idee di giustizia e le facevano risplendere tutt'intorno, tanto da sperare che tutto potesse diventare bello e puro e rifulgente. Il sol dell'avvenir!".

Così inizia il libro di Susanna Trippa che devo dire ho trovato molto interessante ed emozionante, perché, pur essendo nate in anni diversi, ho ritrovato non solo molte emozioni da lei provate, ma addirittura molte esperienze in comune!

Susanna Trippa è nata a Bologna in una famiglia reduce dalla guerra, in un'epoca segnata dal miracolo economico negli anni successivi: "un'infanzia rigorosa e asciutta degli anni cinquanta".

Voi conoscete le mistocchine?

Sono dei tipici dolcetti bolognesi e al loro profumo è collegato il primissimo ricordo della scrittrice...

Le villeggiature trascorse prima al mare, a Milano Marittima o Riccione, e poi in montagna, a Vidiciatico con i nonni...

L'inizio delle scuole elementari, con i pomeriggi in compagnia de Lo Zecchino d'oro, Topo Gigio, il Carosello...

E poi d'un colpo si è alla fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta e allora c'è il juke-box che mandava di continuo Celentano, Joe Sentieri, i Platters, Harry Belafonte e i pantaloni alla "cretinetti", che mi ricordano un film con Totò e Franca Valeri!

E l'inizio delle scuole medie con a seguire il Liceo Classico...."Il soffitto è altissimo e la luce sarà sempre accesa in quell'inverno buio che sembrerà non dover finire. Dagli alti finestroni con le inferriate non entrano né luce né rumori".

E quel "Ce la farò...anche se rimandata in Latino e Greco...".

E i Beatles con Petula Clark...Caterina Caselli, i Rokes con il loro famoso "Ma che colpa abbiamo noi?", I Nomadi...e tutte le ragazze con la minigonna di Mary Quant.

Arriva l'Università e la facoltà in Lettere Moderne col ricordo di una vacanza a San Vigilio di Marebbe...

Si è nel 1969 e gli americani sbarcano sulla Luna con l'Apollo 11...

"Ho visto stamattina, mentre andavo a lavorar, il lattaio, il postino e la guardia comunal!" : l'avete cantata? Ve la ricordate?

Infine gli anni settanta e ottanta...

"Gli anni Settanta erano davvero nati dal fracasso. Non era stato facile orientarsi prima e non fu facile, negli anni Ottanta, chiudere quel ciclo."

Mentre leggevo questo libro mi sembrava di rivedere fotogrammi della mia vita!

Io, infatti, sono nata nel 1976 e sono stata bambina nei mitici anni Ottanta nell'Hinterland milanese, nell'epoca della Milano da bere.

Da piccola d'estate, dopo la chiusura delle scuole, passavo due mesi in montagna in Trentino e ad agosto al mare a Cesenatico...e anch'io ho dei dolci ricordi di juke-box e della musica che ascoltavamo!

Ho fatto il Liceo Classico in un edificio antico fondato nel 1871 dai Gesuiti e diventato poi un seminario arcivescovile: soffitti alti, scale di marmo maestose, inferriate alle finestre, portici con colonnato...e come la scrittrice all'inizio ho fatto tanta fatica nello studio, ma che soddisfazione poi arrivare al Diploma!

Ho trascorso molti anni a San Vigilio di Marebbe d'estate!

E anch'io come Susanna Trippa ad un certo punto della mia adolescenza, mentre crescevo e mi guardavo attorno, mi sentivo a metà: non trovavo una mia collocazione nel mondo, al contrario dei miei compagni di liceo che vedevo così convinti di quello che erano e che facevano!

Per un periodo mi sono anche interessata di politica a livello cittadino, ma ben presto mi sono scontrata con la realtà ed è arrivata la disillusione, così ho abbandonato.

Insomma, ho ritrovato tanta parte di me in questo libro.

Tante immagini, cassetti della memoria e dei ricordi che si aprono, fotogrammi di vita vissuta che si succedono...questa è la vita...questa è la storia di Susanna Trippa.




VOTO: 🌟🌟🌟🌠



📌 Consigliato a chi....interessano le storie autobiografiche e la storia!




CONOSCIAMO L'AUTRICE

Susanna Trippa è nata a Bologna e lì laureata in Lettere moderne e Storia dell’Arte. 
Si trasferisce a Bergamo nel 1977, dove lavora prima come insegnante poi nel settore pubblicitario. 
Da vent’anni vive in Valcavallina, con famiglia ed animali, nella casetta che ha dato nome e immagine al suo primo libro I racconti di CasaLuet (2008 Lampi di Stampa) Una fitta rete di racconti, sogni e magia. 
Il romanzo epico/fantasy Il viaggio di una stella (2015 Elison Publishing) è il suo ultimo pubblicato.


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