mercoledì 17 giugno 2020

INTERVISTA a GHEULA CANARUTTO NEMNI - Autrice del libro ASCOLTARE L'INFINITO



GHEULA CANARUTTO NEMNI


"Mi chiamo Gheula, sono un’ebrea italiana orthodox (sì, il contrario di Unorthodox:) osservante , orgogliosa di appartenere alla nazione più antica del mondo.

Pochi mesi dopo essere uscita in shidduch con il mio futuro marito, mi sono sposata.

Avevo 19 anni. ero innamorata pazza.

Il giorno dopo il matrimonio ho indossato la parrucca.

A 20 anni ho avuto la mia prima figlia. Ho capito di aspettare un bambino quando sono svenuta davanti alla segreteria dell’università.

Mi sono laureata in Economia e Commercio, quando avevo quattro figli in casa ad aspettarmi, ho frequentato un master in amministrazione, finanza e controllo, ho insegnato in Bocconi per otto anni.

Nel frattempo ho contribuito ad innalzare la media nazionale dei figli di qualche punto.

Ho lasciato la docenza per contribuire a migliorare il mondo attraverso le parole.

In Italia si sente molto poco la voce degli ebrei. Forse perché siamo proprio noi a stare troppo in silenzio.

Come piccoli semi gettati nell'aria, prego che i miei pensieri arrivino dove ce n’è più bisogno.

Il motto della mia vita si condensa in tre frasi, dette dal maestro Hillel.

Se non sarò per me chi sarà per me?

Ma quando sono per me cosa sono?

Se non ora, quando?

Dopo 120 anni, quando la mia anima tornerà al suo Creatore, non mi verrà domandato: Gheula, perché non sei stata Rita Levi Montalcini? No, mi verrà chiesto, Gheula perché non sei stata Gheula?

Ognuno di noi è prigioniero. Ma tutti sediamo sulle chiavi della nostra libertà."



Questa riportata qui sopra è la presentazione che Gheula Canarutto Nemni ha fatto di se stessa e che ha poi riversato nel suo libro Ascoltare l'infinito, di cui potete trovare la recensione in un articolo del blog.

Qui di seguito, invece, potete leggere l'intervista che ho fatto a Gheula. 

Buona lettura!

D. Ciao Gheula, innanzitutto come stai e come avete trascorso tutto il periodo del lockdown tu e la tua famiglia? In nove a casa?!? 

R. In realtà eravamo solo in cinque, gli altri 4 figli sono sposati e vivono all'estero. Abbiamo vissuto molte ore su Zoom per vedere tutti da lontano ma sentirli vicini… 


📌 Partiamo dal tuo nome, ha un significato particolare?

Sì, Gheula significa libertà, redenzione. Nella tradizione ebraica si dice che nel momento in cui i genitori danno il nome al figlio, hanno una piccola profezia. Il nome rappresenta la persona, i tratti del suo carattere ed è spesso una profezia che si autoavvera. Questo nome a me ha fatto sentire da quando sono piccola una certa dose di responsabilità nei confronti del mondo in cui vivo. Se tu vuoi essere libero, devi batterti perché anche gli altri lo siano… 

📌 Ho letto il tuo libro: mi sono chiesta a che punto ora fossi della tua vita con la famiglia, i figli, tuo marito, il lavoro...

Che bella domanda! A che punto sono della mia vita me lo domando ogni giorno quando mi sveglio al mattino. Ho scoperto tardi nella vita la mia vena creativa e così ogni nuova alba mi porta a pensare che devo darmi da fare in fretta, che ho molto lavoro da fare, come dicono i maestri, ma il tempo stringe… da qualche tempo ho iniziato una serie di dirette facebook e instagram su argomenti di ebraismo, perché mi sono resa conto che in Italia se ne sa pochissimo. Ho iniziato quasi per gioco e mi sono ritrovata con migliaia di spettatori, quindi questa è una delle cose a cui mi sto dedicando ultimamente. I figli sono fermi a sette e a volte sembrano davvero pochi, visto che in casa ce ne sono solo tre. Sono una che non è mai soddisfatta pienamente di quello che fa, sempre alla ricerca di un nuovo input da elaborare.

📌 A proposito di tuo marito, dacci qualche notizia in più! Che lavoro fa? Ti aiuta in casa con i figli, con il ménage quotidiano? Com'è il ruolo del marito nella cultura ebraica? 


Mio marito è un imprenditore. In casa è molto presente. Ci siamo resi conto proprio l’altro giorno che lui si è specializzato sui figli grandi, a dare loro consigli sul lavoro, per il loro futuro e io invece sono più focalizzata sulla quotidianità di quelli più giovani che sono ancora in casa. Porta lui i figli a scuola ogni mattina e fa tutto quello che può nel tempo che gli rimane libero dal lavoro. Come ogni coppia che si rispetti abbiamo i nostri alti e bassi, le nostre discussioni e i nostri confronti. Siamo cresciuti insieme dal giorno che ci siamo sposati e lo facciamo ancora ogni giorno… 

📌 Una curiosità da madre: com'è la tua vita tutti i giorni con sette figli?!? Io impazzisco già con due....(è pur vero che io da lunedì al venerdì sono sola con i miei figli perché mio marito lavora lontano e torna solo nel week end).

Sette figli io li ho gestiti insieme non molto a lungo. La mia grande aveva 18 anni quando è nato il settimo e due anni dopo si è sposata. In realtà credo che più figli ci siano, meno faticoso sia il lavoro di genitore. Soprattutto quando sono tutti in casa. Si instaura una sorta di economia di scala, in cui i grandi aiutano i piccoli e proprio questa responsabilità fa crescere anche loro. Il mio sogno quotidiano è averli tutti vicini, poterli vedere quando desidero, stare con i miei nipoti che invece vedo quasi solo sul cellulare. Diciamo che più maturo e più apprezzo la maternità. Quando sei giovane a volte si sente come un peso, mentre man mano che si cresce ci si rende conto del fatto che la famiglia è l’unico asset che ci appartiene davvero. 

📌 Veniamo al tema del femminismo: cosa vuol dire per te e come definiresti al giorno d'oggi il ruolo della donna? 

Domanda difficile. Prima di tutto io mi ritengo una grande femminista. Ma non nel senso classico del termine. Mi batto perché le donne possano accedere a tutti i campi e in tutti i ruoli, che vengano retribuite esattamente come gli uomini. Ma tutto questo deve avvenire mantenendo le peculiarità della donna, quelle caratteristiche intrinseche che solo lei possiede e non l’uomo. Le donne per fare carriera non devono essere costrette ad appiattirsi su un modello maschile. Devono potere costruire la loro famiglia quando desiderano, devono potere esprimere i propri sentimenti senza correre il rischio di venire giudicate ‘deboli’ perché manifestano apertamente quello che sentono. Le donne sono un valore aggiunto enorme per la società. Se D-o avesse ritenuto il mondo già perfetto con la sola presenza dell’uomo non si sarebbe preso la briga di creare anche la donna.

📌 Una curiosità: perché in tutto il romanzo non usi mai la parola Dio, ma usi D-o? Perché non si può nominare invano? 

Scriviamo così la parola D-o per rispetto. Siccome il nome di D-o non si puo' cancellare ed è vietato mancare di rispetto al nome (per esempio buttando via un foglio sul quale è scritto il nome di D-o in spazzatura), in questo modo non si corre il rischio di commettere errori.

📌 Sul tema della religione: qual è la differenza principale, secondo te, tra la religione cristiana e quella ebraica, intendo ad un livello più profondo, intimistico.

Per natura a me piace evidenziare i punti in comune, non quelli che separano, le religioni danno un senso profondo alla vita, ti aiutano a proiettarti al di là della corsa quotidiana verso mete più profonde e scopi più elevati. La persona che crede, trova qualcosa oltre a se stessa con il quale confrontarsi. E non smette mai di mettersi in discussione per cercare di migliorare. Nell'ebraismo l’essere umano è un partner di D-o. D-o ha creato l’uomo e la donna per completare il creato da Lui iniziato. E ognuno, a prescindere dalla propria fede, ha la capacità e i mezzi per contribuire al perfezionamento del mondo. L’ebraismo non fa proselitismo. Perché crede nel valore intrinseco di ogni persona, a prescindere dalla fede che professa. Se D-o ti ha messo in terra, vuol dire che crede in te così come sei.

📌 Sono sempre stata affascinata dalla cultura ebraica, se volessi approfondire l'argomento che libri, romanzi o saggi, consiglieresti? 

I fratelli Singer, Martin Buber, Bernard Malamud, sono alcuni tra i nomi che mi vengono in mente. Mi hai dato un’idea. Magari aprirò una rubrica con consigli di lettura.Ringrazio ancora molto Gheula per la collaborazione, per avermi fatto leggere il suo libro (che ho trovato semplicemente splendido e che consiglio vivamente!), di avermi fatto vedere un pezzo della sua vita e di se stessa e per aver risposto alle mie domande, con cui non posso che essere d'accordo, soprattutto sul tema del femminismo: il femminismo non significa annullare le peculiarità delle donne che le sono proprie e che la differenziano dall'uomo, che ha altre peculiarità!

Sui consigli di lettura prendo nota!

GRAZIE MILLE GHEULA! 

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