domenica 14 giugno 2020

BUNNY di Mona Awad - Fandango Libri


BUNNY
  Mona Awad
 Fandango Libri
352 pagine

"Perché scappavamo sempre, io e la mia immaginazione. Ci tenevamo per mano sul margine della scogliera sul Mare del Nord, salivamo sempre più in alto tra i rami di una sequoia, viaggiavamo su un treno per Parigi, guadavamo il fiume con le labbra blu per cercare di raggiungere l’India a nuoto. Oppure correvamo e basta, cazzo. Giù per il pendio ripido di una collina che non finiva mai, lei e io, mano nella mano. Lei era una grande foresta a forma di ragazza. Era qualcosa che andava a fuoco. La sua mano era foglie e fumo e neve e carne tutto in una volta. […] Ero eccitata. La mia vita poteva cambiare. E non ero più sola."

SINOSSI

Samantha Heather Mackey è un’assoluta outsider alla Warren University dove frequenta un corso iperselettivo di scrittura creativa.

La fantasia di Samantha è molto più cupa di quella della maggior parte degli studenti del suo anno, tanto più quando si tratta del gruppetto di ragazze ricche e vestite di colori pastello che incontra sempre a lezione.

Tra loro si chiamano Bunny, “coniglietta”, e passano il tempo a mangiare mini cupcake, a dirsi l’un l’altra quanto siano straordinarie e a darsi abbracci di gruppo: sembrano la reincarnazione zuccherosa di Piccole donne e ignorano strenuamente Samantha.

Ma tutto sembra cambiare quando un giorno la protagonista riceve l’invito a un loro riservatissimo party e decide di andare piantando in asso Ava, una caustica ex studentessa d’arte che detesta tutto quello che riguarda la Warren e che è anche la sua unica amica. Da quando si sono conosciute, loro due hanno passato ogni singolo giorno insieme, partecipando come coppia al corso di tango e ballando sul tetto della casa di Ava.

Ma quando Samantha varcherà la soglia che conduce al mondo Bunny, tutto prenderà una piega imprevista e la protagonista verrà a conoscenza dei “rituali” che trasformano delle placide studentesse in creature mostruose.


RECENSIONE





"Bunny" è il secondo romanzo di Mona Awad, autrice laureata alla York University di Toronto e vincitrice dell'Amazon Best First Novel Award nel 2016.


Il suo libro d'esordio, "13 modi di vedere una ragazza grassa", è arrivato in Italia nel 2017 a opera della casa editrice Bompiani.





"Bunny" di Mona Awad, è il primo libro della nuova collana Fandango Weird Young di​ Fandango Libri.

Cosa voglia dire WEIRD l'ho imparato solo grazie a questo libro!


E voi sapete di cosa si parla quando si dice WEIRD?

WEIRD ossia un genere caratterizzato dalla commistione di elementi fantasy, horror, favolosi, fantascientifici...

E in questo romanzo l'elemento che predomina è decisamente il fantasy e l'onirico mischiato all'horror: molto strano, quasi psichedelico, direi.

"Per un po' la tana si prolungava come una galleria, ma a un certo punto sprofondava all'improvviso, tanto all'improvviso che Alice non ebbe neanche un momento per pensare a fermarsi; e si trovò a precipitare giù per quello che pareva un pozzo assai profondo. O il pozzo era assai profondo, o la sua caduta assai lenta: il fatto è che Alice ebbe tutto il tempo, precipitando, di guardarsi intorno e di chiedersi cos'altro le sarebbe accaduto a questo punto."

Ecco cosa ho provato per tutto il tempo della lettura del romanzo: mi è sembrato di essere Alice nel paese delle meraviglie e di stare rincorrendo il Coniglio verso la sua tana!

E in Bunny, al posto della sorella più grande di Alice, c'è la mamma di Samantha che cerca di riportarla alla realtà:

"Samantha, ascoltami, ti prego. Devi smetterla. Smettila di abbandonarti all'immaginazione.Va bé, me lo aveva già detto. Me l'aveva ripetuto per tutta la vita".

Non posso dire nulla della trama del romanzo senza evitare spoiler perché è tutta una scoperta, ma posso dire che, andando anche controcorrente rispetto ad altre recensioni entusiaste, non mi ha fatto impazzire, non sono entrata in sintonia né con la protagonista Samantha, che ho trovato sinceramente un pò troppo passiva e senza carattere (era drogata?!?), né con la storia in genere: troppo surreale per i miei gusti.

In alcuni punti l'ho trovato anche lento, soprattutto la prima metà de libro; poi, c'è stato uno switch ed è diventato più scorrevole e interessante.

In ogni caso, la voglia di arrivare alla fine per capire il senso del libro è stata tanta ed è questa che mi ha portato a concluderlo, altrimenti penso che lo avrei anche abbandonato a metà: e comunque neanche alla fine si capisce molto bene la storia.

Devo, però, anche dire che ho trovato la scrittura di Mona Awad suggestiva e inquietante al tempo stesso, e molto sperimentale.

Un altro aspetto che ho apprezzato del romanzo è quello della critica all'editoria, al processo creativo, alle Ivy League in genere e alla loro presunta élite intellettuale.

Inoltre, anche le citazioni e i riferimenti letterari sparsi per il libro mi hanno molto colpito, per esempio tra tutte Kafka.

In conclusione, un romanzo decisamente strano, fuori dai soliti schemi, che piace o non piace, non c'è una via di mezzo: consigliato a chi piace il genere onirico/fantasy.

Mi ha ricordato molto il film Schegge di follia del 1988, in cui un gruppo di ragazze (tra cui Shannen Doherty, Winona Ryder, e poi Christian Slater), che tra loro si chiamano Heathers, ne combinano di ogni: e anche in Bunny questo film viene citato, così come anche lo stesso Christian Slater.

E un po' anche la serie tv The secret circle... 







VOTO: 🌟🌟🌟










⏩ CONOSCIAMO L'AUTRICE


Mona Awad è nata a Montréal e vive negli Stati Uniti dal 2003. 

Laureata alla York University di Toronto, il suo romanzo di debutto, 13 modi di vedere una ragazza grassa (Bompiani), ha vinto l’Amazon Best First Novel Award 2016, il Colorado Book Award ed è stato selezionato per il premio Scotiabank Giller Prize. 

Scritti di Mona Awad sono stati pubblicati su TIME Magazine, McSweeney’s, VICE e LA Review of Books. 

Ha conseguito un Master in fiction presso la Brown University, dove ha vinto i Premi Feldman e John Hawkes in Fiction.


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