venerdì 15 maggio 2020

INGEGNERI DI ANIME di Frank WESTERMAN - Iperborea



INGEGNERI DI ANIME 
 Frank WESTERMAN 
Iperborea
  320 pagine

"Gli ingegneri di anime avevano un compito: dare forma al nuovo ordine, rinominando il mondo. Dalla A alla Z, come Adamo in paradiso". 


SINOSSI

Il 26 ottobre 1932 Stalin si presenta a una riunione di scrittori a casa di Maksim Gor’kij. «I nostri carri armati non valgono niente», dice, «se le anime che devono guidarli sono di argilla.» Spetta agli scrittori, «ingegneri di anime», forgiare l’uomo nuovo sovietico. Nasce così l’estetica proletaria della costruzione e della produzione, utile per celebrare quelle colossali opere idraulico-ingegneristiche dei primi piani quinquennali che, grazie al lavoro forzato dei Gulag, stanno domando la «nemica» natura del territorio sovietico: deviazioni di alvei fluviali, migliaia di chilometri di canali, impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare. 

RECENSIONE 


Il nome Konstantin Georgievič​ Paustovskij (in russo Константин Георгиевич Паустовский) vi dice qualcosa?
Il "romantico della costruzione del socialismo", così nella Grande enciclopedia Sovietica. 


E se vi dico Frank Westerman?

Cosa lega i due?


La passione per la natura!


Westerman è uno scrittore olandese, ex giornalista, che ha studiato ingegneria agricola tropicale all'Università di Wageningen e che si è rivelato un "formidabile scrittore - inchiestatore dall'ostinata passione conoscitiva e dall'inesauribile curiosità" (Goffredo Fofi).

Paustovskij ha scritto più di un libro sul tema, ma in particolare ha scritto "Kara-Bogaz", un libro/saggio del 1932 sull'eliminazione dei deserti, deviando il corso di fiumi dal nord al sud della Russia, e sul prosciugamento del golfo di Kara-Bogaz (che significa fauci nere) per estrarre il solfato di sodio: il dominio dell'uomo sulla natura del territorio sovietico attraverso le opere idraulico-ingegneristiche intraprese dai vari comitati statali bolscevichi e che facevano parte dei piani quinquennali di staliniana memoria.

Ma per far ciò serve anche una "legittimazione" culturale perché "I nostri carri armati non valgono niente, e le anime che devono guidarli sono di argilla" e così agli Ingegneri di anime spetta il compito di "educare" l'uomo sovietico. 


Westerman incomincia, quindi, un viaggio nei luoghi indicati dal libro di Paustovskij, "considerato il cronista per eccellenza della Rivoluzione russa, della successiva guerra civile e degli anni della ricostruzione": anzi, inizia due viaggi: "uno nel Golfo di Kara-Bogaz e uno, immaginario e parallelo al primo, attraverso la letteratura Sovietica." 

E quale sarà lo Scrittore 1 da cui comincerà per il suo viaggio letterario? 


Il titolare della tessera d'iscrizione numero 1 della Unione degli scrittori sovietici, nonché il Presidente della stessa: Maksim Gor'kij, il cui cervello, del peso di 1420 grammi, è conservato in un vaso di vetro nell'istituto neurologico di Mosca e i cui emisferi cerebrali, consegnati alla scienza sovietica, vennero immortalati in un calco di gesso. 

Gor'kij, lo scrittore che nel 1906 attracca al molo dello Hudson dal transatlantico Kaiser Wilhelm der Grosse e che viene accolto con un banchetto di benvenuto tenuto nientemeno che da Mark Twain. 

Gor'kij che mantiene una fitta corrispondenza con Thomas Mann, H. G. Wells, Henri Barbusse e altri scrittori. 

Gor'kij che scrive il necrologio di Lenin e che viene scelto da Stalin come "uomo di punta e cane da guardia della letteratura sovietica"; che lo nomina membro dell'Accademia delle scienze e a cui affida l'attuazione del decreto "Sulla ristrutturazione delle organizzazioni letterarie". 

Una sera, il 26 ottobre 1932, la casa di Gor'kij è piena di decine di scrittori. Ad un certo punto della serata arriva Stalin:
"Qui qualcuno ha osservato che gli scrittori non possono restarsene zitti e fermi, che devono conoscere la vita del loro paese. L'uomo è trasformato dalla vita e voi diverte aiutarlo nella trasformazione della sua anima. La produzione di anime umane è importante. E per questo brindo a voi scrittori, perché siete ingegneri di anime."

Nel 1934, in occasione dell'assemblea costituente dell'Unione degli scrittori sovietici, il cui Presidente è Gor'kij, Andrej Zdanov, ideologo del partito designato per illustrare la nuova dottrina letteraria dell'Unione sovietica, esorta tutti gli scrittori russi a rompere con il romanticismo di eroi irreali e ad indirizzare lo spirito umano verso il socialismo e il cosiddetto "realismo socialista", il vero principio ispiratore delle arti sovietiche ossia "la riproduzione veritiera della realtà nel quadro dello sviluppo rivoluzionario dell'Unione Sovietica". 

Di questi scrittori, creatori di una "biblioteca idraulica" ed esaltatori della costruzione del socialismo, pochi sarebbero usciti indenni dalle purghe del partito e della censura; d'altronde, sarebbero stati proprio i liriki a far cadere la società sovietica e a ribellarsi contro i fisiki, gli ingegneri, gli idrologi. 

Paustovskij, nella sua qualità di dirigente dell'Unione degli scrittori sovietici, negli ultimi anni della sua vita farà riabilitare scrittori condannati ingiustamente dal terrore stalinista. 

Sarà solo nel 1985, quando salirà al potere Michail Gorbachev, che la controversia tra liriki e fisiki avrà fine, ordinando il blocco della perebroska, ossia la deviazione dei fiumi. 

E Paustovskij tutto ciò non lo potrà vedere: il 14 luglio 1968 morirà d'infarto all'età di 76 anni. Alla sua morte gli verrà intitolata una Cina nella catena del Pamir, a 6150 m, tra il Picco della Rivoluzione (6974 m) e il Picco del Comunismo (7495 m). 

Ingegneri di anime è un libro denso, pieno di informazioni preziose; un saggio storico, letterario, sociologico; un libro affascinante, molto interessante, da leggere con cura, grazie anche ad una cartografia iniziale - per far comprendere i luoghi citati e oggetto del viaggio - e ad aneddoti curiosi - come la filmografia del "potere" definita da Stalin "illusione". 


La letteratura russa come non è mai stata raccontata! 




                    VOTO: 🌟🌟🌟🌟




1 commento:

  1. A me è piaciuto anche se alla fine l'ho trovato un po'pesante...

    Dello stesso autore mi è piaciuto di più I soldati delle parole

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