mercoledì 4 marzo 2020

QUANDO HITLER RUBÒ IL CONIGLIO ROSA di Judith Kerr - Rizzoli


QUANDO HITLER RUBÒ IL CONIGLIO ROSA 
Judith Kerr 
Rizzoli 
271 pagine 


"Un'altra foto di quell'uomo" , disse Elsbeth guardando un manifesto. "La mia sorellina ne ha vista una ieri e credeva che fosse Charlie Chaplin". Anna osservò gli occhi che la fissavano minacciosi. "Non assomiglia per niente a Charlie Chaplin, se non per i baffi". Lessero attentamente il nome: Adolf Hitler. "Vuole che tutti lo votino e poi arresterà gli ebrei". "Forse arresterà anche me. Anch'io sono ebrea".

SINOSSI

Si può essere felici lontano da casa? Anna e la sua famiglia, braccate dai nazisti, hanno dovuto lasciare Berlino e cambiare città più volte. Adattarsi non è facile. Ma la cosa più importante è restare insieme.

RECENSIONE 



Quando Hitler rubò il coniglio rosa (When Hitler Stole Pink Rabbit) è un romanzo di Judith Kerr, pubblicato per la prima volta nel 1971 e tradotto in Italia nel 1976 nella collana "BUR dei Ragazzi" dalla casa editrice Rizzoli. 





E ora Rizzoli ha pubblicato una nuova edizione con i disegni della scrittrice. 




Nel mese di dicembre scorso è uscito in Germania l'adattamento cinematografico, che però la Kerr non è riuscita a vedere dato che è deceduta nel maggio del 2019 a Londra, all'età di 95 anni. 

Judith Kerr ha dedicato questo libro ai suoi genitori ed è una storia in parte autobiografica.

La scrittrice ha chiarito che il titolo Quando Hitler rubò il coniglio rosa rappresenta l'infanzia che Hitler ha sottratto a ogni bambino, costretto a lasciare i posti e le persone care. 




La trama è molto semplice e lineare e narra la storia di Anna, la protagonista, una bambina di 9 anni, di suo fratello Max e dei genitori. 

Vivono a Berlino, ma quando Hitler viene eletto come Cancelliere, devono lasciare la Germania, in quanto ebrei e a causa del lavoro del padre, scrittore antihitleriano famoso, vagando per diverse città europee prima di stabilirsi, infine, a Londra - proprio come Judith Kerr. 



Dalla Germania raggiungono la Svizzera, dove si stabiliscono per qualche mese in un alloggio sul lago e dove Anna e Max conoscono dei bambini con cui giocare... 






Per poi giungere a Parigi, dove la protagonista e il fratello imparano la lingua francese arrivando, non senza difficoltà e sconforti da parte di Anna, a sostenere gli esami finali a scuola; per arrivare, infine, a Londra, tutti insieme. 


"C'erano state cose difficili, ma era sempre stato interessante e spesso divertente - e poi lei, Max, la mamma e il papà erano quasi sempre stati insieme. E finché stavano insieme, la sua non sarebbe mai stata un'infanzia difficile."



Tutta la storia viene raccontata con toni molto gentili e delicati, sebbene in sottofondo ci sia la vicenda degli ebrei costretti a lasciare i luoghi e le persone care per via delle leggi razziali.



Questo romanzo viene indicato per una fascia di lettori giovani, ma sinceramente lo trovo adatto anche per un pubblico adulto.

Dopo questo romanzo, Judith Kerr ha scritto il seguito, La stagione delle bombe, che racconta la vita di Anna da adolescente a Londra, durante la guerra.

“Chi ruba sogni e conigli, chi sottrae liete corse e sogni festosi ha i terribili baffetti di un tiranno mostruoso.”


       VOTO: 🌟🌟🌟🌟






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