lunedì 16 marzo 2020

LE FORMICHE FESTANTI di Pinar Selek - Fandango Libri


LE FORMICHE FESTANTI
Pinar Selek
Fandango Libri
216 pagine 

"Scaviamo gallerie come le formiche.
Restiamo invisibili e, quando ci notano, è troppo tardi."

SINOSSI

Sui documenti Azucena è Suzanne. Il nome che ha scelto di portare è quello che le ha dato la nonna spagnola, esule in Francia dopo la guerra civile. Azucena indossa un paio di scarpe rosse e con quelle percorre le strade di Nizza, si ferma nelle piazze ad ascoltare Gouel che suona Leonard Cohen, parla con Manu allo stand di frutta delle Paranoiche, ragiona di poesia con il Principe dei rifiuti Alex. E intanto, formica tra le formiche, resistente in un mondo dedito al profitto e minacciato dalla criminalità, scava gallerie nascoste per quando il momento di ribellarsi sarà definitivamente arrivato e bisognerà uscire allo scoperto. Ognuno dei personaggi che incontra nella Costa Azzurra patinata degli yacht e dei cani di razza ha una storia di esilio, amore, resistenza, soprusi e amicizia. Ognuno di loro lotta per creare una realtà alternativa, solidale, onirica e più equa: c’è chi sa parlare con i cani e li aiuta a vivere senza guinzagli, chi organizza i braccianti agricoli migranti sfruttati dalle grandi aziende, chi trapianta gli alberi intrappolati dal cemento e chi cerca di riconciliarsi con il proprio passato.

RECENSIONE 





Questo romanzo è molto particolare, è un libro onirico e la scrittura di Pinar Selek può confondere e a volte fa perdere la strada, ma i temi trattati sono di forte impatto sociale: quasi uno specchio della vita della scrittrice, vittima della repressione dello Stato, che la vorrebbe condannare all'ergastolo per un reato che non ha mai commesso e per questo costretta a fuggire dalla Turchia nel 2009 trovare rifugio in Francia, dopo due anni passati in Germania.


Le formiche sono tutte le persone che ruotano attorno ad Azucena e che proprio come le formiche scavano cunicoli e lavorano sotto la superficie, silenziosi per non farsi scoprire, ma altrettanto efficaci.

E questo romanzo è fatto di e da tutte le storie di questi variegati personaggi.

Azucena, la Svampita con le scarpe rosse; Alex, il Principe dei rifiuti; Gouel, il cantante di strada; Manu, la fondatrice del gruppo dei Paranoici; Katy, la giornalista che si innamora del Blu; Luna, che comprende la lingua dei cani e li libera dai guinzagli fisici e non solo.



"Azucena sapeva che il suo amico dalle mani screpolate e il viso segnato aveva lasciato l'Irlanda alla fine degli anni Novanta... Dopo aver lasciato l'Irlanda aveva girovagato pure qualche anno e, non appena ci aveva messo piede, aveva sentito un legame speciale con Nizza. E proprio in città gli avevano dato il suo nome. Gouel in bretone voleva dire lamento, banchetto, bella, gabbiano... ".

Tutti questi personaggi fanno rete, ma nella pratica come? 

Piantando semplicemente semi e poi vendendoli agli stand e cercando di cambiare il sistema semplicemente resistendo.


" Ed è così che cominciò a rendersi conto che quella fattoria che sembrava semplice e un po' hippy, era in realtà la sede di una resistenza strana, molto strana. Azucena non aveva mai fatto esperienza di una lotta collettiva ma sentiva che stava familiarizzando con qualcosa di diverso. Tuttavia non aveva paura. Al contrario, il coraggio della giovinezza. Ebbe inizio quel folle gioco pur uscire dalle fauci delle grandi imprese. Il gioco paranoico. Il gioco di costruire dei giardini. Il gioco dello stand.... Questo gruppo improbabile che aveva esteso la sua rete in tutte le direzioni era uscito dalla bozza sotterranea, dalle grinfie del capitale e della mafia. Chi ci avrebbe mai creduto? I Paranoici erano discreti, nessuno ne aveva ancora sentito parlare. In effetti le loro attività non erano vietate ma... ma".

Accanto a tutte queste formiche, ci sono le città sullo sfondo: in primis, Nizza, dove è ambientata la storia, Nizza la travestita; e poi Parigi e Lione e Marsiglia...

Con Le formiche festanti Pinar Selek ci regala il manifesto di un altro mondo possibile, un mondo reale come le ingiustizie e come la forza di liberazione che ha dentro di sé chiunque decida di opporsi. Un libro per i sognatori del nuovo millennio.

Questo romanzo mi ha ricordato molto i film di Ferzan Ozpetek, anche lui turco, naturalizzato italiano.

"Erano anni bui per il mondo, ma la poesia aveva ritrovato la sua strada e le formiche festanti si moltiplicavano. C'erano api che lasciavano ovunque il loro miele, gabbiani chitarristi, sirene poetesse, cani ribelli, cicale astute, pesci pittori e persone splendide."

VOTO:  🌟🌟🌟🌠

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