lunedì 3 febbraio 2020

IO, FEDERICO FELLINI di Charlotte Chandler - Rizzoli




«Ho una sola vita, ed è quella che ti ho raccontato. Questo è il mio testamento finale, perché non ho altre parole da aggiungere.»
RECENSIONE 

La vita è sogno sosteneva Pedro Calderón de La Barca in un suo scritto nel 1635 e così ha detto anche Fellini: «I sogni sono l’unica realtà», tanto che li ha fatti diventare i suoi film.

Io, Federico Fellini, libro che già uscito nel 1994 torna in occasione dei 100 anni della nascita del grande regista, è diviso in tre parti: 

📍Federico: ovvero Fellini da bambino e poi da ragazzo con i suoi esordi lavorativi 
📍Federico Fellini: l’uomo Fellini, che trova lo scopo e il lavoro della sua vita, nella regia cinematografica 
📍Fellini: il Fellini diventato leggenda, così come lo conosciamo tutti oggi. 

L’introduzione è di Billy Wilder, divenuto celebre come il padre della commedia brillante americana, regista di film diventati famosi come Sabrina, Quando la moglie è in vacanza, Viale del tramonto, Irma la dolce, A qualcuno piace caldo. 


In questo libro Fellini si racconta e parla di sé con Charlotte Chandler - autrice di numerose biografie di personaggi del cinema - dei suoi film, del rapporto con sua moglie, dei suoi esordi come fumettista.


''Io, Federico Fellini è tutte le cose che Federico Fellini mi confidò lungo l'intero arco del nostro sodalizio, durato quattordici anni, dalla primavera del 1980, a Roma, fino a poche settimane prima della sua morte, avvenuta nell'autunno del 1993. Io, Federico Fellini è stato più parlato che scritto''.

Federico Fellini nasce il 20 gennaio 1920 a Rimini, luogo che più volte verrà ripreso nei suoi film e di cui parla sempre volentieri:
«D’estate, per tormentare le coppie che facevano l’amore dietro le barche, ci si spogliava in fretta, quindi ci si presentava nudi, chiedendo all’uomo dietro la barca: “Scusi, che ora è?”…

Rimini è un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto del mare. Lì la nostalgia si fa più limpida, specie il mare d’inverno, le creste bianche, il gran vento, come l’ho visto la prima volta».
Come non ricordare il Grand Hotel di Rimini immortalato anche nel film Amarcord… 





Giulietta Masina….


“Giulietta non solo mi ha ispirato nella creazione dei film La strada e Le notti di Cabiria, ma è stata anche la piccola buona fata della mia vita. Grazie a lei sono entrato in un paesaggio che è diventato la mia vita, un territorio che senza di lei non avrei mai scoperto. Quando ci incontrammo perché era stata scelta quale stella dello spettacolo radiofonico che avevo scritto, le divenne la stella della mia vita.”


Roberto Rossellini
“Un giorno stavo facendo una caricatura (quando gestiva il negozio Funny Face Shop) quando entrò un uomo dalla’ria emaciata, che avrebbe potuto anche essere un profugo o un prigioniero di guerra. Lo riconobbi subito anche se aveva il cappello calato sugli occhi e il bavero rialzato e mostrava solo una parte del viso. Era Roberto Rossellini. (…) Non mi ero reso conto che era venuto per cambiarmi l’esistenza, per offrirmi quanto più desideravo dalla vita, ancora prima che sapessi che era quello che volevo.”

Amicizie
“Si immagina che il successo porti un sacco di amici.
La gente crede che io abbia tanti amici. Ci sono tante cose che la gente non capisce.
Io sono circondato da persone che vogliono qualcosa: lavorare nei miei film o intervistarmi.
E’ una folla che mi fa sentire ancora più solo.”

Il successo
“Il successo ti allontana dalla vita. Ti deruba del contatto con la realtà vera.
L’aura del tuo successo diventa un anello attorno a te che tiene lontani gli altri, quelli che originariamente hanno ispirato la tua immaginazione.
Quello che hai creato per proteggerti diventa una prigione che ti rinchiude.
Diventi sempre più speciale, fino a quando ti trovi solo.”

Fama
“Fama e leggenda non sono la stessa cosa. La fama ti rende più facile lavorare, la leggenda te lo rende impossibile.

Diventare leggendario è un processo graduale, come invecchiare. Non diventi una leggenda in un giorno o in un anno, né sai quando quel momento arriva…”

I film
“Quando un film è completato mi disamoro e cerco fino a quando trovo un nuovo amore.

Un film ti dà molti piccoli addii. Come succede in una storia d’amore. A un certo punto comincia a dirti addio in moltissimi modi.”

La dolce vita e i neologismi
“Per La dolce vita feci alcuni schizzi di Walter Santesso, che interpretava il fotografo, Paparazzo…
Quando gli affibbiammo quel nome nel 1959, non avevo idea che “Paparazzo” sarebbe diventato un termine in uso in molte lingue.
Viene da un libretto d’opera in cui c’è un personaggio che si chiama così.
Quello che intendevo col titolo La dolce vita non venne capito per come l’avevo inteso io. Venne preso molto più ironicamente.
Io stavo pensando alla “dolcezza della vita” più che a “una vita dolce”.
Quando qualcuno mi chiede di che cosa veramente parli La dolce vita amo rispondere che parla di Roma, la Città Interna oltre che la Città Eterna.”

La morte
“Temo la malattia e l’infermità che mi possano impedire di lavorare.

Non aspetto la morte, ma non la temo come temo invece la vecchiaia e la decadenza fisica. Non voglio vivere fino a cent’anni.”


Federico Fellini è morto a Roma il 31 ottobre 1993.


⏩Curiosità

📌A sette anni era fuggito di casa sperando di unirsi al circo esaltato dall’esibizione del clown Pierino.

📌Fellini ha iniziato la sua carriera nel mondo dei fumetti.

📌Il primo film di Fellini è Luci del varietà, realizzato a quattro mani con Alberto Lattuada.

📌Lo sceicco bianco, primo film a firma solo sua, all’uscita andò malissimo: boicottato dagli editori dei fumetti, non vinse nulla a Venezia. L’anno dopo, 1953, portò I vitelloni alla Mostra del Cinema di Venezia e vinse il Leone d’Oro.

📌Fellini e Alberto Sordi erano amici prima del cinema.

📌Tra le sue letture preferite di ragazzo c’erano Robinson Crusoe, Oliver Twist e L’isola del tesoro.

📌Quattro dei suoi film hanno vinto l’Oscar come miglior film straniero. Sono La strada, Le notti di Cabiria, 8½ e Amarcord.

📌Nel 1993, pochi mesi prima di morire, ha ricevuto l’Oscar alla carriera dalle mani di Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

📌Sapevate che Topolino nel 1991 ha dedicato al regista una storia intitolata La strada, disegnata dal maestro Giorgio Cavezzano?

📌Per il centenario sarà stampato un francobollo che riproduce un autoritratto di Federico Fellini dal Libro dei sogni.




In conclusione, questo libro è un lungo racconto, un flusso di ricordi di Fellini, la sua vita srotolata in un lungo nastro narrativo. 

Lo consiglio agli amanti del cinema, ma anche delle biografie... 

... a chi vuole leggere la storia e la vita di un uomo che è riuscito a diventare un'icona mondiale semplicemente facendo ciò che ha sempre sognato e amato, trasformando i suoi sogni in film...

Perché in fondo La vita è sogno.... 

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