giovedì 6 febbraio 2020

GOTICO AMERICANO di Arianna Farinelli - Bompiani - Munizioni



“L’America è cambiata in una notte: quella dell’elezione di Donald Trump. Già il giorno dopo era diventato lecito quel che prima era indicibile. Sentii un autista di bus dire “il traffico svanirà quando costruiremo il muro”. E un passante apostrofare una donna musulmana urlandole: Levati il velo, questi sono gli Stati Uniti”.

SINOSSI

È la notte delle elezioni. Bruna – che insegna Scienze politiche in un college di New York – è stata in tv per commentarne i risultati, ma l’angoscia che prova rientrando a casa non è dovuta alla vittoria del candidato repubblicano bensì al segreto che sa di dover confessare a suo marito Tom. Da tempo intorno al loro matrimonio si affollano lunghe ombre: quella dei genitori di Tom, italoamericani perbenisti, radicalmente conservatori come tanti immigrati delle generazioni venute dopo la prima; l’ombra del tormento del figlio Mario, che manifesta un precoce disagio verso il suo corpo maschile; quella dell’alien number attribuito a Bruna dalla burocrazia statunitense.

RECENSIONE 


Gotico Americano è il romanzo di esordio di Arianna Farinelli pubblicato dalla Bompiani all’interno della nuova collana diretta da Roberto Saviano “Munizioni”, che , come dice il Direttore della collana, è “un progetto fatto di libri: libri che vengono dalla vita vera e alla vita vogliono tornare, attraverso i loro lettori.”

Gotico americano vuole proprio questo: raccontare la vita reale, la storia di persone vere, i fatti di cronaca e toccare i temi caldi dell’agenda politica americana, quali la discriminazione razziale, la libertà, la felicità – il cui diritto, si ricorda, è sancito proprio nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America – e l’identità.

E Arianna Farinelli, che in America ha insegnato Scienze politiche al Baruch College della City University of New York, prendendo spunto proprio dal tema dell’identità, da professoressa si è chiesta come avrebbe reagito se uno dei suoi studenti – quei Dreamers, figli di clandestini entrati in America clandestinamente - avesse lasciato tutto per fare la jihad e unirsi all’Isis: da qui è nata l’idea per questo libro. 

Stati Uniti, 8 novembre 2016: Donald Trump, il candidato repubblicano, vince le lezioni presidenziali ed è il 45° Presidente degli Stati Uniti.

Bruna, italiana trasferitasi in America per amore e per lavoro, sposata con Tom, madre di due figli, Minerva e Mario, professoressa universitaria: il sogno americano, the american dream, cosa si desidera di più dalla vita?

Peccato che il marito Tom, che non è mai cresciuto e al posto di fare il marito e il padre è rimasto nel suo ruolo di figlio di una coppia italo-americana conservatrice, sia sempre assente; la carriera è a un binario morto, con un contratto da eterna precaria; suo figlio Mario in realtà si sente una bambina e si veste e comporta in quanto tale; con i suoceri, borghesi e conservatori, è una battaglia infinita… 

In tutto ciò, Bruna conosce alle sue lezioni Yunus, giovane afroamericano musulmano, con cui avrà relazione extraconiugale e non solo... 




E sarà lui a farle capire chi è veramente e cosa vuole, ma soprattutto cosa non vuole, attraverso un suo memoriale – intitolato appunto Gotico americano – quando decide di andare in Siria per affiliarsi con l’Isis, non per ideologia ma per stare accanto al suo amico fraterno Mohamed.



“Se i dadi quella notte di ottobre non mi avessero consegnato a questo destino, se tu mi avessi amato un po’ di più, se tuo marito avesse amato te e i tuoi figli.
Se la Novantaseiesima strada non fosse ancora il confine tra ricchezza e povertà, se il capitalismo fosse davvero una marea che solleva tutte le barche, se i neri fossero usciti dai ghetti per non tornarci mai più, se non avessimo costantemente bisogno di crearci dei nemici.
Se almeno la mia storia potesse essere raccontata, Bruna…
…Inshallah.”
L’America descritta in questo romanzo è un’ America borghese e perbenista, razzista, conservatrice, chiusa all'immigrazione e che fa leva sulle paure dei suoi cittadini nei confronti del diverso, chiunque esso sia. 


È l’America del quadro di Grant Wood del 1930, American Gothic, “che rappresenta un agricoltore con la figlia davanti a una casa di legno che somiglia a una chiesa. Un mondo di vecchi bianchi, pronti a difendere col forcone privilegi che già non esistono più.” 




Bella la citazione di una poesia di Emma Lazarus, The New Colossus:
“A me sol date le masse antiche e povere e assetate di libertà!
A me l’umil rifiuto d’ogni lido, i reietti, i vinti!
A loro la luce accendo su la Porta d’Oro”.
E oggi, si chiede Bruna, cosa direbbe la Statua della Libertà?
“Datemi i poveri, i derelitti, quelli battuti dalla tempesta e ne farò dei medici, degli avvocati, dei banchieri. Astronauti, premi Nobel, presidenti, miliardari, e miliardari presidenti. Qualcuno però lo farò anche stragista: nei cinema, nelle scuole, ai concerti. Darò loro la libertà, quella di acquistare armi d’assalto al supermercato. Qualcun altro invece lo farò terrorista. Mi prenderò i giovani, gli adolescenti, i disadattati, quelli incompresi da tutti. Per loro la Porta d’Oro rimarrà ostinatamente chiusa”.
Un romanzo potente, che non lascia indifferenti e che fa riflettere: l'ho letteralmente divorato...




VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

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