domenica 26 gennaio 2020

EICHMANN. DOVE INIZIA LA NOTTE di Stefano Massini - Fandango Libri

Eichmann. Dove inizia la notte. 
Stefano Massini
Fandango Libri
126 pagine


“Buio.
Sullo sfondo si sentono rumori di treni, ferraglia.E ancora: grida umane, pianti. Scoppi di fucile, mitragliatori.E’ una sequenza spietata, lancinante. A tratti assordante.Poi tutto svanisce lentamente.Resta solo un silenzio mortale.”

SINOSSI

“Adolf Eichmann venne arrestato nel 1960 mentre si trovava sotto falso nome in Argentina.

Trasportato a Gerusalemme, fu lungamente interrogato e sottoposto a processo.

Questo testo è ispirato agli atti e verbali, nonché ai saggi di Hannah Arendt.” 


RECENSIONE 





A destra Eichmann seduto, di spalle, avvolto nel fumo della sigaretta.

ADOLF EICHMANN, Obersturmbannführer delle SS: dal 1935 al 1939 si è occupato dell’emigrazione forzata degli ebrei; dal 1939 è stato Direttore della sezione IV B4, Affari ebraici e evacuazione, con il compito di pianificare le deportazioni; dal 1941 al 1945 a capo del Dipartimento per gli affari ebraici della Gestapo, responsabile degli aspetti pratici della deportazione degli ebrei europei - la cosiddetta Soluzione Finale - dalle loro case ai campi di sterminio, partecipando alla pianificazione dei treni che conducevano i deportati ai campi e a tutta l’organizzazione pratica.



«All'occorrenza salterò nella fossa ridendo perché la consapevolezza di avere cinque milioni di ebrei sulla coscienza mi dà un senso di grande soddisfazione.», Adolf Eichmann.

Al termine della guerra, nel giugno 1948 venne munito di documenti di identità falsi dal vicario di Bressanone, Alois Pompanin a nome Riccardo Klement, rilasciati dal Comune sudtirolese di Termeno, attestanti l'esservi nato, e così riuscì far perdere le proprie tracce per poi trovare rifugio in Argentina a Buenos Aires. 

Per la sua cattura galeotta fu la relazione tra suo figlio ed una ragazza tedesca, figlia di un ebreo sfuggito all'Olocausto, il quale, collegando il cognome Eichmann a quello del criminale nazista ricercato in tutto il mondo, informò il procuratore tedesco Fritz Bauer che passò l'informazione al Mossad. 


Nel 1960, mentre rientrava a casa dal lavoro, venne individuato e rapito dal Mossad per essere processato in Israele per quindici accuse penali, inclusi i crimini contro l’umanità, contro il popolo ebraico e crimini di guerra: Adolf Eichmann fu impiccato in una prigione a Ramla, in Israele, pochi minuti prima della mezzanotte di giovedì 31 maggio 1962.

A sinistra una figura femminile, di mezza età, capelli scuri, un abito ordinario: Hannah Arendt. 


HANNAH ARENDT, politologa, filosofa e storica tedesca naturalizzata statunitense in seguito al ritiro della cittadinanza tedesca nel 1937, a causa delle persecuzioni lasciò la Germania nel 1933 e rimase apolide dal 1937 al 1951, anno in cui ottenne la cittadinanza statunitense; tra il 1960 e il 1962 seguì il processo di Adolf Eichmann per cui fece un resoconto per il New Yorker, che divenne poi il libro La banalità del male del 1963. 




Per banalità del male Arendt intendeva che Eichmann non era “né perverso, né sadico”, ma “spaventosamente normale”, solo superficiale e inetto e questo lo portò a compiere azioni orribili, ma senza cattive intenzioni, solo per “incoscienza”.

Questo libro è un’opera di fantasia in cui Stefano Massini si è immaginato un dialogo fra Hannah Arendt e Adolf Eichmann. 

E in cui Hannah Arendt cerca di sondare nell’animo di Eichmann per capire dove nasca il male...
 

Non ci sono fronzoli in questo libro, il linguaggio è netto, ridotto all'essenziale, alla realtà pura, purtroppo...

"L'unico onore è non tradire mai"

VOTO:  🌟🌟🌟🌟🌟

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