martedì 22 ottobre 2019

NINFEE NERE di Michel Bussi - Edizioni E/O

Ninfee Nere
Michel Bussi 
pag. 394

"Tre donne vivevano in un paesino.

La prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista.

Il paese aveva un grazioso nome da giardino: Giverny.

La prima abitava in un grande mulino in riva a un ruscello, sul chemin du Roy; la seconda in una mansarda sopra la scuola, in rue Blanche-Hoschedé-Monet; la terza con la madre in una casetta di rue du Château-d’Eau dai muri scrostati.

Neanche avevano la stessa età. Proprio per niente. La prima aveva più di ottant’anni ed era vedova. O quasi. La seconda ne aveva trentasei e non aveva mai tradito il marito. Per il momento. La terza stava per compierne undici e tutti i ragazzi della scuola erano innamorati di lei. La prima si vestiva sempre di nero, la seconda si truccava per l’amante, la terza si faceva le trecce perché svolazzassero al vento."
SINOSSI - A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.

RECENSIONE

Un’opera d’arte, il romanzo di Michel Bussi, dentro l’opera d’arte, le ninfee di Monet e il paesino di Giverny…

“La faccenda durò tredici giorni. Il tempo di un’evasione.Tre donne vivevano in un paesino.La terza era quella con più talento, la seconda era la più furba e la terza la più determinata.Secondo voi, quale delle tre è riuscita a scappare?La terza, la più giovane, si chiamava Fanette Morelle. La seconda Stéphanie Dupain, la più vecchia ero io.”
Tre le protagoniste femminili principali di questo noir francese: la voce narrante, una vecchietta che dalla sua torretta dove abita, vede e sente tutto; la più giovane, Fanette Morelle, che sogna di diventare un'artista famosa; l'ultima, Stéphanie Dupain, insegnante in una scuola di Giverny.

Tutte e tre intrappolate in questo quadro: difficile, se non impossibile andar via da Giverny, dove nulla si può modificare e tutto deve rimanere così com'è, perfetto per i quadri di Monet...e dove tutti i colori sono ammissibili per dipingere le ninfee tranne uno: il nero... 

E poi ci sono i due uomini incaricati di risolvere il caso: l'ispettore Laurenç Sérénac e il suo vice Sylvio Bènavides.

Un cane, Neptune... 

Un cadavere ovvero tre, tre morti... 



Infine, una cartolina: "Acconsento a che si instauri il delitto di sognare". 



Dopo averlo visto spammato ovunque, anche da Silvia https://leggiamo-blog.blogspot.com/ , alla fine l’ho letto, tutto d’un fiato: coinvolgente, geniale, incalzante, ma soprattutto inaspettato!

Sono arrivata al termine della lettura senza ancora aver capito chi fosse l’assassino e comunque, dopo averlo scoperto, ho pensato che non ci sarei mai arrivata. 


Mi ha stupito la genialità di Bussi: un noir sorprendente, un congegno diabolico con una trama intricata, che porta fuori strada il lettore, il tutto narrato con uno stile semplice, scorrevole, limpido.

LE MIE CURIOSITA’ LETTERARIE:

📌 La serie delle​ Ninfee​ è un ciclo di circa duecentocinquanta​ dipinti​ realizzati dal​ pittore​ impressionista​ francese​ Claude Monet.


📌Il lirico spettacolo delle ninfee affascinò anche il celebre letterato francese​ Marcel Proust:” Fiori di terra e anche fiori di acqua, queste tenere ninfee che il Maestro ha dipinto in tele sublimi [...] sono come un primo, delizioso abbozzo di vita”.


📌Claude Monet decide nel 1883, all’età di 43 anni, di trasferirsi con la propria famiglia (la compagna Alice, i sei figli di lei e i suoi tre figli) nei pressi di un paesino normanno, Giverny: qui, nel​ punto di confluenza della Senna e con l’Epte, il pittore trova il luogo ideale per praticare le sue due passioni,la botanica e la pittura.


📌Nel 1893 Monet arricchisce la sua proprietà creando il​ bacino delle ninfee, nel quale egli coltiva una nuova specie di pianta, presentata all’Esposizione Universale del 1889 e ottenuta dall’incrocio delle​ ninfee bianche​ con delle varietà tropicali: nasce, così, il fantastico giardino acquatico percorso dal famoso ponte giapponese, che viene immortalato nella famosa serie delle Nymphéas.​ 


📌Monet, su proposta di G. Clemenceau, decise di installare la grande collezione murale delle Ninfee, sulla quale lavorava fin dal 1914 e la cui presentazione e dono ufficiale ai francesi, era prevista per il 1918. L’apertura, però, slittò al maggio del 1927, a un anno di distanza dalla morte di Monet.




E dopo aver letto il romanzo, sono andata a recuperare l’adattamento a fumetti del romanzo​, realizzato dallo sceneggiatore Fred Duval e dal disegnatore Didier Cassegraine, fumettisti francesi, e pubblicato da Edizioni E/O. 

“Un adattamento in immagini del mio romanzo Ninfee nere era considerato improponibile…”: questo il commento dello stesso Michel Bussi presente nell’introduzione a questa graphic novel.

Ecco, il disegnatore Didier Cassegraine è riuscito nell’intento di replicare il romanzo: dai colori usati, alle didascalie in ogni vignetta, ai disegni che rendono perfettamente l’atmosfera impressionista e il giallo da risolvere.

VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

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