martedì 1 ottobre 2019

I VIAGGI SEGRETI DI CARLO ROSSMANN di Elena Corti - Io Scrittore


I viaggi segreti di Carlo Rossmann
Elena Corti

“Quella mattina accadde qualcosa che Carlo non avrebbe mai potuto immaginare.
Scendendo nel seminterrato dell'archivio dell'Amministrazione Provinciale, suo amato luogo di lavoro, si accorse che tutto era sparito; gli scaffali, le mensole, e tutti i faldoni delle pratiche. Non era rimasto nulla, se non la sua scrivania, vuota. Non c'erano più il computer, lo schedario, né l'agenda, il portapenne o il calendario da tavolo. Era rimasto solo un piano bianco deserto, con sopra una busta chiusa. Carlo si avvicinò e la prese con dita incerte, intuendo che, d'ora in avanti, niente sarebbe più stato come prima.”

SINOSSI - Carlo Rossmann è archivista di un ente pubblico. Trascorre le sue giornate immerso nella penombra del seminterrato, tra migliaia di faldoni gonfi di carte ufficiali. È un uomo schivo, molto riservato, e quando è alla sua scrivania si sente al riparo dalle insidie del mondo esterno. Carlo è abituato alla solitudine, sia sul lavoro, dove non ricorda nemmeno il volto dei colleghi, sia a casa, dove vive in compagnia del suo adorato gatto. Poche parole, pochi incontri, tra cui l'indiscreta anziana dirimpettaia che passa le giornate spiando tutti i condomini, le loro abitudini. Un giorno, inaspettatamente, Carlo viene licenziato. Inizia così la sua personale epopea alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. Lontano dalle scaffalature ingombre dell'archivio, via dal suo abituale rifugio, lo attende un mondo variegato e per lui folle e incomprensibile, fatto di personaggi bislacchi e pittoreschi. Da animatore per le feste a impiegato per un'azienda farmaceutica, da cameriere a dipendente del cimitero comunale, l'ingenuo protagonista di questo romanzo grottesco e surreale si ritrova coinvolto in una serie di avventure rocambolesche e colpi di scena inattesi. Fino all'epilogo.

RECENSIONE

Inizio subito dicendo che questo romanzo mi ha fatto ridere tanto, l’ho trovato ironico e divertente!

Sarà perché io, come l’autrice, lavoro nella pubblica amministrazione e ho capito alcune sottigliezze, distorsioni e piccoli particolari che mi hanno fatto tanto divertire!

Questa è la storia di uno di noi….diceva Adriano Celentano…

Ecco, questa è la storia di Carlo, una persona come tante, che vive da solo con il suo amato gatto Rufus e che a seguito di un evento imprevisto, il licenziamento (cosa quasi impossibile nella PA!), vive una serie di avventure rocambolesche, surreali e grottesche alla ricerca di un nuovo posto di lavoro.

“Carlo era un sognatore. Una di quelle persone che vivono sempre con un piede nella realtà e un piede fuori, in un luogo indefinito, conosciuto solo da loro. (…)
Un sognatore. Un cercatore d'oro. Un cacciatore di emozioni. Così si definiva nella sua mente. E viaggiava, viaggiava di continuo, avendo come mezzo di trasporto le pagine dei libri, che lo sollevavano e lo portavano lontano, ovunque volesse andare.”


Il pezzo che segue l’ho trovato molto esilarante, per far comprendere il tono del romanzo:
“A quel punto Carlo, sulla soglia della disperazione, decise di seguire l’ultimo, ma più importante consiglio, dato dalle riviste specializzate, che garantivano fosse l’arma vincente per fare bella figura: mentire spudoratamente. Mentire su tutto, sfacciatamente, completamente e senza ritegno.
«Comunque avevo preso in considerazione anche Economia e Commercio» si affrettò a dire, «perché l’amministrazione di impresa ha sempre colpito molto la mia immaginazione. Cosa c’è di più stimolante che redigere budget e report, analisi di mercato e prospetti delle vendite nel breve, medio e lungo periodo?»

«È per caso appassionato di analisi finanziaria?»

« La adoro».

«Davvero?» gli chiese lo Human Research Manager, e nella voce l’ira iniziò a diminuire.

«Davvero» confermò con ampi cenni affermativi della testa.

«Be’ in effetti mi trovo d’accordo con lei. Ma Giurisprudenza? A quella facoltà non ho mai pensato?»

«Certo. All'epoca ho vagliato attentamente anche questa possibilità e, anche se non ho approfondito gli studi giuridici, leggo sempre molto volentieri la Gazzetta Ufficiale. In effetti sono abbonato».”
Una particolarità del romanzo è che inframezzato al racconto c'è Carlo che, fermo su un ponte per tutta una notte, "parla" con il suo inconscio, che chiama Chris, con cui instaura un discorso che alla fine si concluderà con la vittoria di Carlo sulla vita ed il raggiungimento dei suoi sogni.

Devo ringraziare Elena Corti perché mi è piaciuto molto questo libro: è stata una lettura molto piacevole, scorrevole e leggera, per quanto tratti anche temi importanti - quali la solitudine, la fatica del e nel mondo del lavoro e il guadagno a tutti i costi - e per quanto il romanzo si concluda in modo agrodolce ed ambiguo, con un fotogramma sulle coste irlandesi, in prossimità di un faro, con gli occhi di Rufus che scrutano l'orizzonte...
“Ogni esperienza, in fondo, era stata simile a un viaggio. Le mansioni che aveva svolto. I luoghi che aveva visitato. Le persone che aveva conosciuto. Ogni volta, ricordi da custodire, ed esperienze da cui imparare.”
Se proprio devo trovare un difetto di questo romanzo... questo libro dovrebbe essere molto più sponsorizzato!!!!!!!😍 

VOTO: 🌟🌟🌟🌟



CHI E’ ELENA CORTI?

Elena Corti nasce a Como, dove tuttora vive e lavora. Laureata in Giurisprudenza, predilige tuttavia la letteratura, è coltiva da sempre la passione per la narrativa e la poesia, che si affianca all'amore per la natura. Convinta di vivere in un luogo incantato, appena possibile si immerge nello splendore dei paesaggi che la circondano, luoghi sospesi tra lago e montagna dove il tempo sembra essersi fermato, e da cui trae ispirazione. Scrive in compagnia dell'adorata gatta Perla che, come una sentinella, scruta ogni parola digitata al computer, finendo lei stessa per cadere nelle pagine del libro.

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