giovedì 26 settembre 2019

L'ANELLO DI HELLCITY di Francesco Di Giulio - Il Seme Bianco

Francesco Di Giulio 
Il seme bianco 
Pagine 143 

                          
"Superare il Muro della Paura non è solo un'idea... Non sai ciò che si nasconde dall'altra parte.... Potresti stare peggio....
Ma potresti anche stare meglio!
L' Anello di HellCity è tutto questo... Lotta, speranza, vittoria e sconfitta... Io ho un Sogno...Non Svegliatemi!”
SINOSSI - HellCity è una città-regime, protetta da mura di cemento e controllata da telecamere. I cittadini vivono subordinati a leggi restrittive e, a seguito di una guerra nucleare che ha quasi estinto l’intera razza umana, sono convinti che la città sia l’unico luogo sicuro sull'intero pianeta. I cittadini non percepiscono la loro reale situazione e vivono schiavizzati da un sistema totalitario che li fa credere liberi, invece, tramite il bombardamento di false informazioni, l’istallazione di microchip sottocutanei e l’utilizzo di palmari, l’apparato di sicurezza cittadino tiene sotto controllo l’intera comunità. Jayson però si renderà conto del condizionamento mentale e risveglierà la sua mente dall'oppressione che grava sulle loro vite.

RECENSIONE

La lettura di questo libro è stata una sfida per me, perché non è di certo il genere che prediligo e, non vorrei osare, ma credo che sia il primo libro di fantascienza/distopico che io leggo in vita mia – se si esclude “La storia infinita” letto da piccola.

Quindi, direi che sono partita alquanto scettica e sul chi va là, ma pagina dopo pagina, mi sono dovuta ricredere e la realtà ha superato addirittura l’immaginazione!

Mi ha molto coinvolto così tanto che l’ho letto in poco tempo, non vedendo l’ora di capire come si evolveva la trama.

Questo romanzo è la prima parte a cui seguirà una seconda dove, immagino, ci sarà il disvelamento e la conclusione delle storie lasciate in sospeso in questa prima parte.

Ma di cosa tratta questo romanzo?

Il romanzo è ambientato nel 2090 ad "Hellcity", una città controllata perennemente da telecamere e protetta da alte mura e dove, a seguito di una guerra nucleare, a tutti i cittadini vengono impiantati sotto pelle dei particolari microchip e che vengono forniti di palmari appositi per essere sempre sotto controllo in ogni momento della giornata.

“Rammentiamo che per motivi di sicurezza è assolutamente vietato colloquiare in strada con più di tre persone nello stesso momento. Inoltre, ti ricordiamo l’assoluto divieto di interagire con persone di diverso sesso, se non nei posti prestabiliti e autorizzati», continuò martellante la voce dallo schermo.”
Il protagonista è Jason, che grazie ad altre persone che gli aprono gli occhi, si rende conto di vivere una società “contraffatta” e cerca in tutti i modi, dopo il rapimento del fratellino, di uscirne…
“Ed era la prima regola da rispettare. Ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno, per il resto della vita. Ne era consapevolmente vittima. Si era lentamente accomodato a quella vita passiva che il sistema gli stava imponendo. Accettare passivamente e accontentarsi era diventato l’ordinario. Lo stato delle cose, il quotidiano. Sembrava che nessuno avesse la forza mentale di ribellarsi.”
Altri personaggi secondari s’incontrano, tra questi il Maggiore Healy, vice-governatore di Hellcity…
"Lo sguardo di ghiaccio del Maggiore Healy scrutava le anime, i sentimenti, i pensieri. Tutti erano colpevoli dinnanzi a lui..."
E poi Theresa, Fahra e Lisa, tre donne che aspettano un figlio e che soffriranno tanto…

Questo romanzo mi ha ricordato tanto le atmosfere di Matrix - il film con Keanu Reaves - Blade Runner e Atto di forza…

Insomma, si è capito che mi è piaciuto molto e che non vedo l’ora di leggere il seguito?!? 



Ringrazio ancora l'autore per questo suo omaggio che ho apprezzato e a cui faccio i complimenti.

CHI E’ FRANCESCO DI GIULIO?

Francesco Di Giulio, classe 1984, vive a Roma con la sua famiglia. Viaggiatore anarchico tra cuore e mente, questi ultimi anni, nei suoi continui viaggi tra l’Italia e l’Olanda, ha fatto parlare il suo cuore trovando l’arabesco di un amore letterario. Istintivo e comunicatore di passioni, ha scelto la strada della Libertà.





VOTO: 🌟🌟🌟🌟

domenica 22 settembre 2019

LA VIA DEL BOSCO di Long Litt Woon - Iperborea

LA VIA DEL BOSCO
Long Litt Woon 

Iperborea pagg. 288

“Questa è la storia di un viaggio cominciato quando la mia vita si è ritrovata capovolta: un giorno Eiolf è andato al lavoro e non è tornato a casa. Non è tornato mai più. La vita, per come la conoscevo io, è sparita di colpo. Il mondo è cambiato per sempre”
SINOSSI - Quando Long Litt Woon, antropologa malese da decenni trapiantata a Oslo per amore, perde inaspettatamente il marito Eiolf, la sua esistenza si svuota di ogni significato ed è inghiottita in una bolla di apatia. Ad aprire la prospettiva su una vita nuova e piena è la partecipazione quasi accidentale a un corso di micologia per principianti: la scoperta del mondo dei funghi comincia a risvegliare in lei tutti e cinque i sensi conducendola lentamente su due sentieri paralleli, quello concreto che si snoda tra i profumi e i colori dei boschi norvegesi – ma anche del lontano Central Park – e il faticoso percorso interiore dell’elaborazione del lutto. Nel libro si alternano così la narrazione, tanto più asciutta quanto più vera, di una vicenda intima e dolorosa e il resoconto acceso, vitale, pieno di gioia dell’esplorazione di un regno naturale complesso e misterioso e dell’eccentrica comunità umana che lo abita, il popolo dei fungaioli, con le sue regole, i suoi rituali e le sue ossessioni.

RECENSIONE

Cosa porta una scrittrice e antropologa norvegese di origine malese ad interessarsi di funghi ed entrare nel magico mondo delle fungaie?

Inizialmente era stato pensato come un racconto sul suo nuovo hobby, dopo la scomparsa del marito, che l’ha portata a diventare un’esperta di funghi e poi un’ispettrice.

In corso d’opera, la scrittrice si è resa conto che la ragione del suo interessamento ai funghi è stata proprio la morte del marito e la rielaborazione del lutto.

Questo libro è come un diario, un flusso di coscienza che si sviluppa su due piani paralleli: il primo nel bosco, lì dove nascono e crescono i funghi; l’altro nel suo IO, come un viaggio emotivo.

E questo parallelo si vede anche nei caratteri scelti: di colore nero per il primo; di verde per la sua parte interiore.

"E invece è fuori, sul suolo muschioso dei boschi, che mi sono imbattuta in quel che cercavo. E il mio viaggio di esplorazione nella terra dei funghi è diventato anche un cammino nei paesaggi dell'animo, via interna. Mentre il primo richiedeva solo tempo, il percorso interiore si è rivelato anche turbolento e arduo. Non ho alcun dubbio:è stata proprio la scoperta del regno dei funghi a sospingermi costantemente verso l'uscita del tunnel del lutto. Ha lenito il dolore ed è stato il sentiero che mi ha portata fuori dal buio. Mi ha presentato prospettive inattese, conducendomi poco a poco verso una nuova stabilità. Ma solo in seguito mi sono accorta che questa era stata la mia salvezza nel momento del bisogno, e che i due argomenti - funghi e lutto -, apparentemente distinti, sono in realtà legati. È di questo che parla il libro. Dunque sarà il caso di cominciare dal corso di micologia per principianti."

martedì 17 settembre 2019

EXTRAVERGINE di Chiara Moscardelli - Solferino Libri

EXTRAVERGINE
Chiara Moscardelli 

Solferino Libri, pagg.256 
SINOSSI - A quasi trentanni ci sono difetti che nessuno ti perdona, e uno di questi è la verginità. Dafne Amoroso lo sa benissimo, anche perché la sua esuberante amica Ginevra glielo ripete di continuo.

C’entra la sua cronica timidezza? La mancanza del padre, che non ha mai conosciuto? O magari un’infanzia funestata da una madre ex attrice di film pornosoft, nudista e fricchettona, che fin dalla pubertà ha tentato a ogni costo di indurre la figlia a liberarsi da quel problemuccio?

Trasferirsi a Milano dalla Puglia è stato inutile: a Dafne non succede niente, da nessuna parte. Tanto che quando prende l’aereo diretta in Azerbaijan, per un’improbabile settimana seminariale sul romanzo Regency, lei non pensa certo che la sua vita stia per cambiare. E invece.

L’incontro-scontro con un uomo misterioso all'aeroporto, un inseguimento in taxi, un camion pieno di capre e l’inevitabile incontro nel fienile sono solo l’inizio di un’avventura esotica che, incredibilmente, proseguirà a Milano.

Qui infatti Dafne viene assunta nientemeno che da «Audrey», patinatissima rivista femminile in cui sembra destinata a passare da un equivoco a un altro ancora peggiore. E a scoprire che non è così facile lasciarsi alle spalle il fascinoso Mathias Gallo e la promessa che le ha fatto…

RECENSIONE

Dico subito che questo romanzo mi ha fatto ridere e divertire tantissimo, così tanto che l’ho divorato in poche ore! 


La protagonista Dafne, ragazza di 28 anni pugliese trasferita a Milano, laureata alla Bocconi in Economia, si ritrova a lavorare presso “Audrey”, una delle testate più glamour di Milano: 

“vergine – in riferimento al mio imene, non al segno zodiacale – con un’irrefrenabile passione per l’epoca Regency (…) il mio angolo di paradiso, dove qualcosa poteva ancora accadere, anche se solo nella fantasia, dove potevo dimenticare di essere cresciuta come ero cresciuta, di essere vergine, anzi extravergine, di essere pignola, ossessiva e un po’ ipocondriaca”.

venerdì 13 settembre 2019

ROSAMUND di Rebecca West - Fazi Editore

Rosamund di Rebecca West 
Fazi Editore, pagg.422 


SINOSSI - Mentre lo scintillio degli anni Venti cede il posto alla Grande Depressione, Mary e Rose sono ormai due pianiste famose. Girano l’America soggiornando negli alberghi più esclusivi e vengono accolte come star alle feste d’élite, dove lo champagne scorre a fiumi e gli invitati sono ricchi, affascinanti e privilegiati. Di pari passo al lusso e al successo, si trovano però ad affrontare una società crudele e la volgarità di chi si finge amante della musica senza realmente comprenderla. Ma soprattutto le due gemelle non riescono a colmare il divario tra presente e passato e a intessere nuove relazioni; prostrate dal dolore per la scomparsa della cara madre e dell’adorato fratello, subiranno anche l’allontanamento dell’unica persona che sarebbe in grado di dare valore alle loro esistenze: l’affascinante cugina Rosamund, che ha inspiegabilmente sposato un uomo avido e volgare, la quale abbandona il suo lavoro per viaggiare all'estero con lui.

RECENSIONE

Eccoci arrivati all'epilogo della saga degli Aubrey iniziata con “La famiglia Aubrey”, proseguita con “Nel cuore della notte” e conclusa con “Rosamund”.

Ringrazio, innanzitutto, la Fazi Editore per avermi dato l’opportunità di leggere in anteprima il libro.

Nel precedente romanzo Mary e Rose erano all'inizio dell’età adulta ed alle prese con il nuovo loro lavoro di concertiste; Cordelia ha trovato l’amore e si è sposata; la cugina Rosamund è diventata infermiera; infine, purtroppo, il fratello Richard, tanto amato, e la mamma sono morti.

"Dopo la morte di Richard Quin e della mamma, niente aveva più lo stesso interesse per noi. Non credo esistano altri due esseri umani che abbiano trascorso un periodo così divertente e allegro come quello vissuto da me e Mary dopo che il matrimonio di Cordelia ci aveva lasciate sole con nostra madre, nostro fratello e Kate."

lunedì 9 settembre 2019

IL VOLO DELL'AIRONE di Giancarlo Governi - Fandango Editore

Il volo dell’Airone
Giancarlo Governi 
Fandango Editore
pagg. 236 

“Il tuo cuore è fatto per correre”

SINOSSI - Bellissimo in volo come l’Airone, e come l’Airone inadatto alla terra. Di qui il dramma di Fausto Coppi, la sua scissione, l’essere stato predisposto da una bizzarra natura a vivere una vita da ciclista e non da uomo, con le sue debolezze e le sue passioni. Così, quando fu travolto dalla passione come un uomo qualsiasi, quando incontrò la sfolgorante Giulia, i suoi tifosi e il mondo intero non gli perdonarono quel momento di debolezza: il Campionissimo non poteva vivere da comune mortale, non poteva essere innamorato, non poteva lasciare la moglie e la figlia per correre dietro a una donna sposata. E allora nessuna pietà: per lui e per Giulia il reato di adulterio, presente nel nostro codice penale di allora, fu applicato con rigore. Una macchia vergognosa li imbrattò per sempre.

RECENSIONE

Angelo Fausto Coppi è nato a Castellania il 15 settembre 1919, due anni dopo la disfatta di Caporetto e grazie ad essa, visto che il papà Domenico è stato ferito in guerra ad una gamba da una scheggia austriaca che gli ha permesso così di ritornare a casa.

Fausto frequenta le scuole elementari fino all'età di undici anni, dopodiché inizia ad aiutare il padre nel lavoro dei campi di proprietà insieme al fratello maggiore Livio.

“Siamo in un’epoca in cui i ragazzi vestono in divisa, i più piccoli da figli della lupa, i più grandicelli da balilla e i giovanotti da avanguardista. Fausto ha l’età in cui dovrebbe vestirsi da balilla, invece è vestito casual come si vestirebbe oggi un ragazzo della sua età, con una maglietta a mezze maniche e i pantaloni bermuda fino al ginocchio. In nessuna foto, Fausto indossa segni delle divise imposte dal regime fascista ai giovani. (…) Certamente, Fausto è stato educato a scuola agli ideali fascisti, al culto del “Duce che ci conduce” e della Romanità, ma lui ha fatto le scuole con la zia albina, in una quieta scuola multi classe di campagna dove ancora non si respira la retorica fascista e i modelli a cui si ispira l’insegnamento della maestra-zia-mamma sono semmai quelli post-unitari condensati in Cuore di Edmondo De Amicis, quei principi su cui fu costruita l’unità nazionale”.

sabato 7 settembre 2019

LA FIGLIA DELLA LIBERTA' di Luca Di Fulvio - Rizzoli

LA FIGLIA DELLA LIBERTÀ
Luca Di Fulvio 
Rizzoli 
pagg. 636

“Descendemos de los barcos”, detto argentino.
SINOSSI - Raechel, sguardo vispo nascosto da un cespuglio di ricci scuri e crespi, sogna di diventare libraia, nonostante nel suo villaggio, sepolto dalla neve della steppa russa, alle ragazze non sia permesso neanche leggere. Rosetta ha ereditato un pezzo di terra, ma subisce ogni giorno le angherie dei suoi compaesani, convinti che una donna sola e bella non possa restare troppo tempo senza un marito a cui sottomettersi. Rocco, figlio di un uomo d'onore, è costretto a una scelta: se non vuole morire, deve diventare anche lui un mafioso. Tutti e tre sanno che c'è un solo modo per essere liberi: fuggire, scappare lontano, al di là dell'oceano. Arrivano a Buenos Aires per ricominciare, ma l'Argentina è terra di nessuno: per sopravvivere, gli emigranti accettano anche ciò che sembra inaccettabile, e sono le donne a pagare il prezzo più alto, in una città piena di uomini soli e senza scrupoli. Tra le grida del porto e i vicoli del barrio si annidano pericoli e fantasmi del passato, ma Raechel, Rocco e Rosetta sono pronti a tutto: inganni, travestimenti, loschi affari e fughe rocambolesche, per salvarsi ancora una volta e ricominciare, finalmente, a vivere senza paura.

RECENSIONE

❗❗ADVERTISING❗❗Questa è una storia non facile, 
dura e cruda, senza mezzi termini, di violenze, di povertà, ma anche di amore e di amicizia, ma soprattutto di riscatto e di rinascita. 

1912: Alcamo, Palermo, Soročincy – Rosetta, Rocco, Raequel.

Tre vite, tre destini, tre protagonisti che alla fine uniranno le proprie storie.

Tre esistenze fatte di miseria e povertà che, ognuno per motivi differenti, non si piegano al proprio destino e che si ritroveranno a fuggire lontano fino ad arrivare a Buenos Aires e a lottare per la propria sopravvivenza.

Rosetta , un’orfana siciliana che deve lottare per tenersi la terra ereditata dal padre e che il Barone del posto vuole per sé; ma lei non vuole essere sottomessa a nessuno, non vuole intromissioni, soprattutto dagli uomini: vuole poter decidere della propria vita e del proprio destino.

«A Buenos Aires se sei un uomo e hai fame, fai lo scaricatore al porto. Se sei una donna, finisci per battere il marciapiede.» Rosetta bevve tutto d’un fiato il bicchiere di vino che aveva davanti e disse, a testa alta: «Allora farò lo scaricatore».
Rocco, figlio di un capo mafioso, anche lui deve lottare per non soccombere al suo destino: si oppone a diventare quello che gli altri vorrebbero, ovvero un “uomo d’onore”; lui vuole essere, e lotterà, una persona normale, un meccanico.

Infine, c’è Raechel, una ragazzina ebrea, orfana di madre, che vive con il padre in una comunità in Russia: ma lei non è come le altre ragazzine, lei, grazie al padre, sa leggere e scrivere e questo sarà per lei una discriminante negativa, perché una donna non può fare queste cose; e in un mondo di uomini riuscirà a fare ciò che gli uomini non vogliono.

martedì 3 settembre 2019

ADDIO FANTASMI di Nadia Terranova - Einaudi Stile Libero


 Nadia Terranova
ADDIO FANTASMI
Einaudi Stile Libero
 pagg. 208

“No, non si smette di amare qualcuno quando il suo nome e il suo corpo si sono sottratti: degli assenti ci portiamo dietro la voce e l'odore, le due tracce più volatili, sapremmo riconoscerle ovunque e ogni tanto ci pare di sentirle, e allora ci affezioniamo a ciò che ce le ha ricordate, uno spazio o una persona o un rumore.”

SINOSSI - Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l’ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitré anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è più tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un’identità fondata sull'anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell'assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

RECENSIONE

“Una mattina di metà settembre mia madre mi telefonò per avvisarmi che entro qualche giorno sarebbero iniziati i lavori sul tetto di casa nostra. Disse proprio così: nostra. Ma io avevo già da tempo in un'altra città un'altra casa a cui badare, una casa presa in affitto da me e da un'altra persona insieme; non esisteva più una casa che avrei chiamato nostra, quell'etichetta di era staccata quando ero andata via e negli anni successivi ne avevo ripulito la memoria con accurata violenza.”

Inizia così “Addio fantasmi” con Ida, la protagonista e la voce narrante, che da Roma, dove vive con il compagno, torna a Messina, la sua città natale, per aiutare la madre a ristrutturare l’appartamento di famiglia.

Ma non sarà solo una ristrutturazione materiale, sarà anche e soprattutto una ristrutturazione interiore. E non sarà un ritorno, un nostos, semplice: Ida dovrà fare i conti con il suo passato, doloroso, che riaprirà ferite mai rimarginate.

Chiara e la principessa rivoluzionaria

  Chiara e la principessa rivoluzionaria Ciao Chiara, innanzitutto voglio darti il benvenuto sul mio Blog letterario. Oggi parleremo del tuo...